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L’ITALIA NON BRILLANTE, CON FATICA E SOFFERENZA VINCE LA GUERRA DI TRINCEA CONTRO L’AUSTRIA! CAMBI TARDI MA EFFICACI DI MANCINI.

Soffre e si aggrappa con le unghie a una gara che pareva a lungo sfuggirle via, ma alla fine l’Italia di Roberto Mancini vince 2-1 dopo i supplementari una partita trasformata dall’Austria in una guerra di trincea, guadagnandosi – meritatamente anche se non brillantemente – la qualificazione ai quarti di finale dell’europeo di calcio.Con una fatica e sofferenza che è andata oltre ogni pronostico. Dopo 90 minuti senza gol e con tante difficoltà alla fine sono i cambi di Roberto Mancini, forse tardivi

Gli azzurri ringraziano  le riserve Chiesa, determinante al suo ingresso con un gol e tante salvifiche accelerazioni, e Pessina (anch’egli a rete da subentrante, a conferma di un’attitudine realizzativa sorprendente in nazionale) e anche la Var che in un paio di occasioni si esprime a loro favore annullando un gol ed evitando un potenziale rigore per gli austriaci. Si allunga anche la serie di partite utili consecutive, la squadra di Mancini fa 31 e batte quella di Pozzo, e il trend delle vittorie arrivate a 12, sebbene cada l’imbattibilità del portiere azzurro non prima di aver superato il primato di 1143 minuti di Dino Zoff. Ma nella notte di Wembley che è magica soprattutto per il risultato, non è questo che conta: l’importante per l’Italia del calcio è essere arrivata anche in questo torneo, come in quello del 2016, a far parte dell’aristocrazia delle 8 migliori d’Europa.

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