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L’OMICIDIO DELLA DEPUTATA COX E L’EUROPA CHE NON SI ACCORGE DELL’ODIO IN CASA

L’omicidio della Deputata britannica Jo Cox rischia di trascinare l’Europa nel buio. Una sanguinosa dimostrazione dei pericoli che corre il vecchio continente dopo la crescente affermazione dei movimenti reazionari.

Cox, 41 anni laburista ed europeista, si era schierata apertamente a favore dell’accoglienza e alla difesa dei migranti. La Cox che in passato aveva anche lavorato per Oxfam e Save The Children, sempre dalla parte degli ultimi, e amava ricordare che: ”La regione che rappresento è stata profondamente arricchita dall’immigrazione, sia che si tratti di cattolici irlandesi o di musulmani provenienti da Gujarat in India o dal Pakistan. Mentre noi celebriamo la nostra diversità, quello che mi sorprende di volta in volta quando giro in quei territori è che siamo molto più uniti e abbiamo tante cose in comune l’un l’altro, molto più di quelle che ci dividono “.

jo cox

L’assassino Thomas Mair, 52 anni, è sostenitore aperto della destra reazionaria anglossasone, avrebbe gridato, prima di scagliarsi contro la Deputata: ”Britain first”. Questa mattina quando i giudici gli hanno chiesto il suo nome, l’uomo ha risposto con atteggiamento di sfida: “Il mio nome è morte ai traditori, Gran Bretagna libera”. La richiesta è stata ripetuta, Mair ha scandito nuovamente e con estrema calma: “Death to traitors, freedom for Britain”.

Tutto questo in piena campagna per il Referendum del 27 giugno, denominato Brexit, e rischia di incidere pesantemente l’esito.

Ma risulta evidente, la minaccia democratica apportata dalle forze ultra-nazionaliste in Europa. La Cox era apertamente schierata in favore dell’integrazione e per l’accoglienza e ha pagato a caro prezzo questa posizione. La minaccia ”dell’invasione” sostenuta dai movimenti xenofobi alimenta la tensione che scaturisce in violenza quando incontra una Deputata come la Cox.

Serve la massima allerta, è incredibile come l’Europa percepisca o creda di percepire il pericolo dall’esterno, ma non abbia la minima condizione dell’odio che le cresce in seno. Parliamo della fragilità del mondo democratico, da difendere a denti stretti. Oltre gli orrori e la violenza. Vale la concezione stessa di Europa, fondata sulla fratellanza e l’uguaglianza.

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