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Manovra, verso uno sconto spese per chi paga con la carta e via il superticket da luglio

Cambia il meccanismo di “cashback” studiato per premiare chi fa acquisti con carte e bancomat. La prossima Manovra potrebbe infatti introdurre il contrasto di interessi, con una detrazione ad hoc su una serie di nuove spese: dall‘idraulico al parrucchiere, al ristorante. Ne beneficerà solo chi effettua pagamenti tracciabili. Si valuta anche l’ipotesi di legare tutte le attuali detrazioni (dai funerali allo sport dei figli) ai pagamenti elettronici.

Contemporaneamente la maggioranza sta pensando di rimodulare il sistema delle detrazioni fiscali in modo da azzerarle a partire dai redditi oltre i 100-120mila euro, coinvolgendo così “solo l’1% dei contribuenti”. L’ipotesi, riferiscono diverse fonti dei partiti di governo, sarebbe quello di mettere in atto un intervento “soft, molto selettivo e non retroattivo”. Le nuove regole per gli sconti fiscali verrebbero infatti applicate a cominciare dalle spese del 2020, con effetti sulle dichiarazioni del 2021. A luglio 2020 dovrebbe invece scattare l’abolizione dei superticket, sempre secondo quanto riferiscono diverse fonti di governo. La data non sarebbe ancora quella definitiva (è necessario attendere la definizione complessiva della Manovra) ma lulgio pare l’ipotesi più probabile, alla luce delle risorse disponibili. Sarebbe già pronta l’intesa per l’abolizione totale dal 2020.

Luigi Di Maio punta a inserire in Manovra il carcere per chi non paga le tasse e spiega: “La lotta all’evasione non la si può fare da timidi, bisogna essere decisi e chiari. Per me in Italia la lotta all’evasione la si può fare in tanti modi, anche incentivando l’uso delle carte di credito. Però la lotta all’evasione significa anche contrastare i grandi evasori. Noi ci aspettiamo che quando si approverà il testo della legge di bilancio si possa inserire il carcere per i grandi evasori e la confisca per sproporzione”.

Fonti PD: Un “fondone” per la famiglia da subito in Manovra e poi l’assegno unico per i figli dovrebbe essere, si apprende da fonti Pd, lo schema per riordinare gli aiuti alla famiglia. Dal 2020 le risorse attuali bonus (nascita, bebè, voucher asili nido) confluiranno in un unico fondo che potrà contare su una dote aggiuntiva di circa 500 milioni, portando le risorse a circa 2 miliardi. Nel frattempo, con una delega, si dovrebbe procedere a introdurre l’assegno unico, che potrebbe arrivare da metà anno o nel 2021.

 

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