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MEDICINA E PROSPETTIVE DI VITA:DIECI COSA DA SAPERE SUI VACCINI. INTERVIENE GIULIO TARRO

di Raffaele Fattopace

E’ nota, l’iniziativa del ministro della Salute di imporre con il decreto legge del 07 giugno 2017 nr 73, il quale rende obbligatorio le vaccinazioni per i minori di età compresa tra zero e sedici anni e per i minori stranieri non accompagnati, tale somministrazione obbligatoria si estende a ben dieci vaccini, con questo decreto, si ha il divieto di frequenza alle scuole e le sanzioni per i genitori inadempienti, tutto questo ha scatenato nel nostro Paese una vera e propria crociata contro i vaccini tout court. Certo, per anni siamo stati ciechi di fronte alla diffusa pratica delle false certificazioni che ha portato, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in alcune Regioni la percentuale dei ritardi nelle vaccinazioni a oltre il 50 per cento, e la stragrande maggioranza delle ASL non ha mai messo in atto un controllo incrociato tra le liste vaccinali e quelle anagrafiche, per smascherare così gli inadempienti. Ma l’attuale dibattito infuocato, alimentato anche dalla radiazione dall’Ordine dei Medici di chi aveva osato esporre pubblicamente le proprie legittime perplessità, e da dichiarazioni, davvero improvvide, su fantomatiche epidemie di morbillo, non fa bene a nessuno. Soprattutto nuoce alla corretta informazione. A fare chiarezza circa questa delicata materia è un luminario, con la pubblicazione del suo libro 10 cose da sapere sui vaccini il professor Giulio Tarro, noto immunologo, fa il punto della situazione sui 10 vaccini obbligatori evitando di schierarsi per l’uno o l’altro fronte, ma rimanendo saldo nella sua posizione a favore della scienza. L’indebolimento del sistema immunitario è la triste conseguenze della vecchiaia. Un altro processo di interessante osservazione riguarda l’eccessiva produzione di fattori ossidanti e la diminuzione delle difese antiossidanti. Infatti i radicali liberi favoriscono i processi infiammatori che svolgono un ruolo centrale nell’invecchiamento umano e nella patologia ad esso associati. Farmaci antiinfiammatori specifici e meccanismi naturali di controllo vengono selezionati per la loro attività sulla longevità.Nella vita umana pochi cambiamenti sono stati così profondi come quelli riguardanti l’assistenza sanitaria e la virtuale eliminazione di tutta una gamma di malattie infettive. La diagnosi precoce e l’applicazione delle tecnologie avanzate hanno contribuito all’allungamento dell’esistenza. Si tratta di usare la medicina non solo per fronteggiare le patologie biologiche, ma anche per migliorare le capacità umane, in sostanza per normalizzare ed ottimizzare. Ovviamente la medicina è influenzata dall’economia e della politica della società di cui fa parte e ne segue gli indirizzi. L’esempio di incidenza dei tumori e della mortalità causata dall’inquinamento, determinato dalle diossine, e da quello della falda acquifera, legato allo sversamento illecito dei metalli pesanti, richiama il tema più generale dei dati sull’aspettativa di vita e del rapporto tra medicina e salute. Agli interventi sulla terra dei veleni fanno da contraltare gli indubbi risparmi nei costi di gestione della spesa sanitaria che andrebbe a gravare sulla cura tardiva di malattie tumorali e depidemiologiche che diagnosticate in ritardo necessitano poi di cure medico-sanitarie più costose di quelle attivate in via preventiva. Le uniche soluzioni possibile nel 2017 sono quelle stesse già individuate con lungimiranza nel primo libro bianco di 40 anni addietro basandosi sulla prevenzione prima e sulla bonifica dopo. Per esempio in Texas da quando hanno iniziato le opere di risanamento del territorio le malformazioni sono diminuite del 40%. Conseguentemente, si potrebbe incidere profondamente con una bonifica, riducendo le malformazioni congenite in solo 4 anni del 25%, arrivando persino ad un risparmio economico di 11 milioni di euro. Bisogna però sempre tenere presente che per portare avanti la battaglia iniziata anni fa con la denuncia su ambiente e salute in Campania e continuata recentemente con la “Campania, terra di veleni” (2012) per ottenere la certezza della bonifica dei territori bisogna prima anteporre la bonifica delle coscienze.

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