Cultura

MUORE ROBERT INDIANA GRANDE CREATORE DI “LOVE”

Robert Indiana, l’artista pop creatore della serie di sculture di “LOVE” ovvero,  una delle opere piu’ iconiche e riprodotte del Novecento, e’ deceduto  nella  casa di Vinalhaven, un isola al largo del Maine. Aveva  una ‘L’ e una ‘O’ piegata e appoggiata alla ‘V’ e alla ‘E’: questo logo creato negli anni ’60 e’ apparsa da allora su innumerevoli stampe, dipinti, sculture, la copertina di “Love Story”, 330 milioni di francobolli: “L’opera d’arte piu’ copiata del Novecento”, aveva detto lo stesso Indiana, vero nome Robert Clark, che teneva in casa una collezione di imitazioni per dimostrarlo. Il francobollo è stato  creato nel 1973 per San Valentino, Indiana aveva ricevuto dalle poste Usa un compenso  di 1000 dollari: si era lamentato anche del   successo popolare di “Love”  che gli aveva rovinato la reputazione nel mondo dell’arte. “Una nuova generazione di critici ne stanno oggi rivalutando la carriera nel contesto della Pop art per come ha iniettato un valenza dark nel sogno americano”, ha detto Barbara Haskell, che nel 2013 ha organizzato al Whitney la retrospettiva “Robert Indiana: oltre LOVE”. Come per altre grandi firme di quel periodo, dubbi sull’autenticità’ su alcune opere sono proseguiti per decenni: infatti, una casa editrice di New York e l’uomo che si occupava di lui sono stati accusati di circonvenzione di incapace creando falsi e cercando di venderli. Indiana viveva in Maine dalla fine degli anni ’70.Nato a New Castle in Indiana, lo stato da cui aveva preso il nome, era arrivato a New York nel 1954 e mosso i primi passi nel mondo dell’arte dopo esser diventato l’amante di Ellsworth Kelly e essersi trasferito con lui a Coenties Slip, un isolotto dell’East Rover dove abitavano anche Agnes Martin, Cy Twombly e James Rosenquist. Lettere e parole spesso monosillabiche come “EAT” o “HUG”, hanno avuto un ruolo centrale nella sua opera. “LOVE” fu creato “in circostanze complesse” nel 1964 quando lui e Kelly si separarono, preceduto da una versione piu’ risqué sempre di quattro lettere in cui al posto della “O” c’era una ‘U’. L’anno dopo “Love” era diventata cartolina di Natale per il MoMA. La scultura all’Indianapolis Museum of Art risale al 1970 e fini’ sulla copertina del bestseller “Love story” di Erich Segal. Era cominciata gia’ allora la battaglia per il copyright mentre Indiana abbandonava New York lamentandosi che la fama di “LOVE” gli aveva rovinato la carriera. Lui stesso pero’ aveva contribuito ad alimentare il mito creando versioni installate in tutto il mondo, da New York a Tokyo, a volte in lingue diverse, tra cui l’ebraico “Ahava” e lo spagnolo “Amor”, e alla fine anche a scopo politico: “LOVE” era diventato “VOTE” in uno slogan per i democratici del 1976 mentre nel 2008 la scultura “HOPE” era stata installata alla convention democratica e riprodotta su magliette, bottoni elettorali e stampe vendute per la campagna di Barack Obama.

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