Officina delle idee

Napoli: Lettieri e Carpentieri uniti contro de Magistris

«De Magistris ha perso un’occasione perché doveva compiere un atto di rispetto alla città, dimettendosi prima della sospensione, evitando alla città l’umiliazione di un sindaco sospeso e guidata da un facente funzioni senza legittimazione popolare». L’opinione di Gianni Lettieri corre sulla rete e l’attraversa poche ore prima dell’inizio del “tweet storm”, l’iniziativa che ha lanciato dai suoi social. #demagistrisdimettiti e #napolivuolevotare gli hashtag per partecipare, dalle 18 alle 19 di ieri, alla maratona su twitter voluta dal capo del centro destra in consiglio comunale e raccolta da molti esponenti politici, dalla Meloni a Gasparri.

«Non chiediamo le dimissioni – ha continuato Lettieri – di de Magistris per la condanna ricevuta, ma per il degrado in cui ha ridotto Napoli. C’è bisogno di un atto di forza da parte dei consiglieri comunali perché questa amministrazione è ormai giunta al termine: o dimissioni di massa dei consiglieri o una mozione di sfiducia per andare, così, al voto in primavera 2015. Bisogna rendersi conto che quella del sindaco è un’esperienza politica già conclusa».

“I regimi usano la legalità formale-in contrapposizione alla giustizia-per distruggere le persone libere e coraggiose, che non si piegano”, è l’ultimo tweet del sindaco di Napoli, datato il primo ottobre. Da allora è intervenuto ieri con un post su facebook in cui ha raccontanyo della consegna del provvedimento di sospensione. «Sono fiducioso – ha detto de Magistris – che altri giudici possano ‘fare giustizia’ su questa assurda vicenda. Non mi dimetto. Grazie alla celerità del Prefetto mi è stato risparmiato l’imbarazzo di stringere certe mani al vertice Bce a Napoli. Potevo scegliere la disobbedienza civile, rifiutarmi di firmare la sospensione perché non riconoscevo l’atto. Invece l’ho ricevuto e ho firmato perché voglio continuare ad avere fiducia nelle Istituzioni».

«La situazione è fortemente compromessa». Ha commentato il segretario provinciale del PD Venanzio Carpentieri. «Pur comprendendo umanamente la difficoltà del sindaco, quello che noi guardiamo con maggiore preoccupazione è la sorte della città che a queste condizioni ha un percorso in salita davanti a se. «Avevamo invitato il sindaco ad un gesto di responsabilità, però dalle parole che abbiamo ascoltato mi pare che le sue intenzioni siano diverse. Ne prendiamo atto, valuteremo e giudicheremo le soluzioni più opportune».

Su una cosa, di certo, ha avuto ragione il primo cittadino partenopeo: « Tutti contro di me, sono uno che unisce».

Potrebbe piacerti...