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Nasce il Prosecco Doc Rosé. Le bollicine più bevute al mondo diventano rosa

no infatti i giorni del debutto internazionale del Prosecco Doc Rosé, la versione rosata del Prosecco, nata da una forte richiesta del mercato, specialmente da quello anglosassone. «Con i nostri marchi Villa Sandi e La Gioiosa abbiamo prodotto 1 milione di bottiglie e sono state prenotate ancora prima ‘del via’, ancora prima che venisse assaggiato. Era un prodotto attesissimo e che valorizzerà moltissimo la nostra denominazione» racconta soddisfatto Giancarlo Moretti Polegato, presidente delle tenute Villa Sandi, uno dei gruppi vitivinicoli maggiori d’Italia e tra le 12 cantine che hanno deciso di lanciarsi da subito nella produzione di questo nuovo prodotto.

A fare da traino alla nascita del Prosecco Doc Rosé è stato il crescente desiderio di una bollicina rosa. Un interesse dimostrato da un pubblico internazionale soprattutto femminile a cui si deve, in generale, il grande successo del Prosecco. Meno impegnativo di uno Champagne, con un prezzo più democratico, più leggero e facile da abbinare, negli anni una delle nostre eccellenze italiane ha davvero saputo conquistare un pubblico ampio – i dati parlano di 486 milioni di bottiglie prodotte all’anno, di cui circa l’80% esportate.

Con questa novità che, grazie alla presenza della bacca scura del Pinot Noir in percentuale compresa tra il 10 e il 15% in aggiunta all’uva Glera, è più intensa, si spera di raggiungere un pubblico ancora più esteso. E non solo: «Il Prosecco è un vino che da sempre si abbina con aperitivi, primi e piatti di pesce, con il Rosé si potranno sperimentare nuovi accostamenti: vedo bene per esempio quelli con piatti di carne bianca o anche di carne rossa leggeri. Siamo veramente soddisfatti – dice il Presidente del Consorzio Tutela Prosecco Doc, Stefano Zanette -, abbiamo colto il momento giusto».
Dal punto di vista disciplinare sono state fatte alcune variazioni per riportare in etichetta la denominazione di origine controllata, approvate a maggio e poi trascritte in Gazzetta Ufficiale lo scorso agosto.

Ovviamente ogni rivoluzione porta con sé anche qualche polemica, che però non è riuscita a fermarla: «Il vino è un prodotto dinamico e i mutamenti – afferma Zanette – avvengono sempre in base alla conoscenza, ma anche al gusto del consumatore. E questa novità è importante dal punto di vista del riconoscimento della denominazione».

E in questo momento, una notizia rosa ci voleva… non resta che brindare!

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