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NELLA GARA DEI PANETTONI, ARRIVA IL PROFUMO DI DOLCE&GABBANA

A Milano è una religione, nel resto d’Italia una sfida (vinta quest’anno da un campano, Sal De Riso, che con il suo panettone prodotto a Minori si è aggiudicato il titolo di Artista del Panettone 2019), in America un’ossessione.

E in questo gran parlare di panettoni, ogni Natale ma questo Natale più degli altri, ci mette lo zampino la moda, che trasforma il dolce meneghino in un accessorio fashion, come scrive Masneri sul Foglio: se panettone di Marchesi (a Milano un’istituzione della pasticceria) vuol dire panettone di Pradapanettone di Cova (idem) vuol dire panettone di Lvmh. Oltralpe Saint Laurent sceglie il panettone di Sant Ambroeus, uno dei preferiti di Anthony Vaccarello, per un temporary store a Parigi.

Se è vero che l’estetica Instagrammabile sta decretando il successo della pasticcera, cibo da fotografare per eccellenza, chi meglio del panettone poteva riuscire nell’intento di mettere tutti d’accordo, nonne e food blogger, stilisti e maestri della lievitazione?

“A parte il tiramisù, che è un dolce da ristorazione, la pasticceria italiana non ha avuto altri prodotti identificativi di pari valore” spiega l’esperto di comportamento di consumo Carlo Meo a Rivista Studio. “Il panettone lo è diventato: semplice concettualmente e da consumare, un prodotto lievitato che viene dal forno, con un’aura ancestrale ma ‘ricettabile’, che si presta alla personalizzazione e ad accogliere creatività nella farcitura. La pasticceria è, nel settore food, il comparto più legato all’estetica e che più ci sta investendo, e il panettone, con la sua forma iconica e la sua storia, fa filotto”.

E in questa guerra dei panettoni, più buoni e più belli, il passo decisivo verso il mondo beauty lo fa Dolce&Gabbana per la pasticceria siciliana Fiasconaro, con il profumo per panettoni al vino perpetuo Vecchio Samperi di Sicilia, contenuto in una boccetta di vetro con nebulizzatore a pompetta, identica a quelle che facevano mostra di sé sulle vecchie toelette.

“Un profumo alimentare catturato in una bottiglia di 30 grammi per realizzare un rituale veramente speciale” spiega Nicola Fiasconaro. “Vaporizzandone qualche goccia sulle fette di panettone, si andrà ad esaltare l’aroma del vino già presente nell’impasto per creare così un gioco non solo artistico ma anche sensoriale, apprezzando ancor di più la delicatezza e la fragranza del panettone”.

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