Economia e Welfare

Ora solare: è vantaggiosa o no?

Ieri si è tenuto nuovamente il passaggio dall’ora legale a quella solare con la lancetta che si sposta indietro di un’ora fino al 26 marzo.

In realtà si tratta della “sincronizzazione degli orologi in diverse località geografiche all’interno di un fuso orario. Così facendo si ottiene un tempo preciso che viene definito Tempo Universale”, come si legge da Wikipedia.

Rispetto a quella legale, questa è riferita all’orario del paese appartenente al proprio fuso, quindi si tratta di una scelta legata alla posizione del Sole.

Venne utilizzata per la prima volta nelle ferrovie della Gran Bretagna nell’800 come convenzione che potesse accomunare i vari Stati e quindi abbattere le differenze.

Pian piano venne vista come l’ora invernale, in quanto sanciva l’arrivo del freddo.

Il dibattito

Da un po’ di anni si è aperto un dibattito riguardo l’abolizione dell’ora solare per quella legale tutto l’anno.

Un primo motivo sarebbe legato all’organismo umano in quanto si assumerebbe più vitamina D e si ridurrebbe lo stress dovuto al cambio dell’orologio.

Altro motivo essenziale è il problema energetico e quindi l’aumento delle bollette dovuto al fatto che, in questo periodo, la luce solare diminuisce per dare spazio al buio della notte.

Dal Sole24ore si legge: “Secondo le stime che Terna aveva fatto sui consumi nei 7 mesi in cui è stata in vigore l’ora legale (ovvero dal 27 marzo al 30 ottobre), l’Italia ha risparmiato circa 190 milioni di euro. Questo soprattutto grazie a un minor consumo di energia elettrica di circa 420 milioni di chilowattora“.

Da Ansa ancora: “Grazie al minor consumo di energia, si è evitata l’emissione di 200mila tonnellate di CO2″.

In Italia è partita la raccolta firme, da parte di Sima e Consumerismo No Profit, per mantenere l’ora legale tutto l’anno e i numeri raggiunti sono molto alti: 265mile firme.

I rispettivi presidenti, Alessandro Miani e Luigi Gabriele, dichiarano: “Siamo oramai a numeri da proposte di Referendum Popolare. A questo punto non escludiamo di percorrere formalmente questa strada, dato che è stata appena varata la piattaforma digitale per la sottoscrizione dei Referendum abrogativi”.

Al dibattito è intervenuto Roberto Cingolani, consigliere per l’energia, affermando che non ci sarebbero molti risparmi mantenendo l’ora legale tutto l’anno dato che “l’ora che si guadagna la sera, molto probabilmente la si perde la mattina”.

La controversia è stata discussa 2018 in Europa, quando il Parlamento si è proposto per l’abolizione dell’ora solare con 84% di voti a favore. La decisione poi è passata ai singoli paesi.
In Italia, mantenendo l’ora legale, ci si potrà servire della luce solare più a lungo.
Durante il governo Conte, la proposta era quella di istituire l’ora legale per sei mesi l’anno e l’ora solare per i restanti sei.
Con la nuova direzione di Giorgia Meloni, Paolo Arrigoni, responsabile dell’Energia del Carroccio, cerca di spingere per superare l’alternanza tra le due ore.
Non ci resterà che attendere il prossimo anno per direttive riguardo l’abolizione o meno dell’ora solare.

 

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