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PAOLO GENTILONI:”L’ITALIA AVRA’ UN GOVERNO STABILE,SULL’IMMIGRAZIONE OGNUNO DEVE FARE LA SUA PARTE.SULLA VENDITA DI ITALO SI SONO COMPORTATI COME UNA STARTUP. LA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO PENITENZIARIO SARA’ APPROVATA LA PROSSIMA SETTIMANA.”

«L’Italia avrà un governo stabile, la coalizione di centro sinistra sarà il pilastro di questo governo e non c’è il rischio di governi populisti o anti europei». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al termine dell’incontro con la Cancelliera tedesca Angela Merkel parlando del voto in Italia. «Le soluzioni di governo non le danno i sondaggi, le daranno gli elettori il 4 marzo. La mia opinione è che l’unico pilastro possibile di una coalizione stabile e pro europea può essere la coalizione di centro sinistra. Dopo il voto, tuttavia, sarà il Presidente della Repubblica ad indirizzare. Credo comunque che l’Italia avrà un governo stabile e non caratterizzato da posizioni anti europee».

Poi il tema sempre caldo dell’immigrazione. Gentiloni ha sottolineato: «Non possiamo accettare l’idea che un Paese si tiri fuori dalle responsabilità comuni sul tema dei migranti. Ognuno deve fare la sua parte». Quanto all’accordo di Dublino, ha spiegato, «c’e’ un negoziato che va avanti. Noi riteniamo che si debba lavorare per trovare un’intesa in cui combinare insieme i principi di responsabilita’ e di solidarieta’ da parte dei diversi membri dell’Ue».

«Si sono comportati come una startup». La vendita di Italo Ntv al fondo Usa Global Infrastructure Partners non è andata giù al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Ieri durante la trasmissione Otto e mezzo su La7 il premier si è detto «dispiaciuto» per l’operazione con la quale gli azionisti dell’impresa ferroviaria dell’alta velocità hanno ceduto il 100% per circa due miliardi di euro. «Avrebbero potuto esercitare un’ambizione maggiore. È buffo che grandissime imprese e grandissime istituzioni finanziarie non abbiano coltivato l’ambizione di un progetto europeo: potevamo coltivarla anche noi italiani», ha detto Gentiloni riferendosi alla scelta dei soci finanziari — Intesa Sanpaolo e Generali — e i privati, come Luca Cordero di Montezemolo, Flavio Cattaneo, l’armatore Punzo, il patron della Brembo Alberto Bombassei, Isabella Seragnoli e Diego Della Valle. Gentiloni non ha voluto rispondere alla domanda della conduttrice Lilli Gruber riguardo all’eventualità o meno di aver parlato della vendita che stava per avvenire con il presidente di Italo Montezemolo (qui l’intervista al Corriere della Sera). Ma ha ammesso di essersi confrontato con il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, che si era schierato (al pari del suo collega al Tesoro Pier Carlo Padoan) per il collocamento in Borsa del 40% della società.

Paolo Mieli, durante la trasmissione ieri a L7 chiede a Paolo Gentiloni di superare lo stallo pericoloso, convocando con urgenza il Consiglio dei Ministri per il varo definitivo del testo della riforma penitenziaria prima delle elezioni del 4 marzo.  Paolo Gentiloni è categorico: “La riforma carceraria  sarà approvata la prossima settimana nel Consiglio dei ministri.”Come ha detto il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini non completarne l’iter “a causa delle incertezze post-elettorali sarebbe un vero peccato, perché la riforma serve alla sicurezza del Paese e a far fare all’esecuzione penale un passo avanti”.

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