Qui ed ora

Per il bene di tutti i napoletani “rompono” il Rito del Caffè

Ieri a Napoli per la prima volta, per il bene di tutti, i partenopei hanno rinunciato  ad un’usanza che ci ha sempre caratterizzato. Il caffè sospeso. Da anni, nei bar di Napoli, quando una persona era particolarmente felice perché aveva qualcosa da festeggiare oppure perché aveva iniziato bene la giornata, beveva un caffè e ne pagava due, per chi sarebbe venuto dopo e non poteva pagarselo. Era un caffè offerto… all’umanità. Di tanto in tanto qualcuno si affacciava alla porta e chiedeva se c’era “un caffè sospeso”. E spesso riceveva in cambio anche un sorriso, ma nella Napoli  chiusa per coronavirus non si sentono nemmeno gli schiamazzi delle bande di ragazzini che oltraggiano solitamente i grandi spazi della Galleria Umberto per giocare a pallone. Gli unici presenti sono solo alcuni senza casa avvolti a terra nelle coperte. In strada pochissima gente. A pochi passi dalla Galleria, vicino a Piazza Plebiscito, a qualsiasi ora tradizionalmente affollata, chiusi bar e locali storici come il Gambrinus che dalle prime ore del mattino servivano decine di caffè, un vero e proprio rito per i napoletani , e che ora appaiono con le serrande chiuse.

A Napoli e per il napoletano il caffè è un rito antropologico, un rito sociale, la scusa per una chiacchierata, per una confidenza e si anche per condire una battuta. Ecco perché qui il caffè è più buono. Non è una semplice bevanda. “Prendiamoci un caffè” è un modo di dire vediamoci, stiamo un po’ di tempo (quel che è necessario ma non troppo) insieme. “Dobbiamo prenderci un caffè” significa invece che c’è qualcosa da discutere, da chiarire, da mettere a fuoco. “Ci vorrebbe un bel caffè” indica la necessità di staccare da qualcosa di impegnativo, concedersi una pausa dal lavoro. Ma in questo momento così particolare , la città s’è risvegliata con la consapevolezza che bisogna rispettare rigorosamente le richieste del Governo per sconfiggere il contagio: la battaglia è iniziata e Napoli vuol combatterla con decisione, evitando stupidaggini.

In fondo, non sorprende più di tanto questo gesto d’amore da parte dei napoletani. Da sempre riconosciuti per il loro grande cuore.  Amore, amore, amare.  Amare significa anche scegliere in libertà: scegliere una persona, decidere di stare con lei rinunciando agli altri, accettando i suoi difetti e standogli vicino nei momenti di gioia e in quelli di dolore o di difficoltà. Anzi è proprio nei momenti difficili che ci si rende conto più facilmente di amare qualcuno: il segnale più facile da riconoscere è la nostra disponibilità a rinunciare a qualcosa in favore dell’altro, della sua felicità.

Adesso la salute,la prudenza,il rispetto delle regole è ciò che conta di più. Solo in questo modo “Andrà tutto bene”, bisogna crederci non solo con la mente ma anche con il cuore perché mai come adesso essere positivi  è ciò che più di tutto conta . E ricordiamoci che se la vita passa monotona non ha più interesse. Invece gli alti e i bassi le danno adrenalina, le danno voglia di riprendersi, e di ricominciare da capo.

 

 

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