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Pfizer chiede l’approvazione per un uso di emergenza del vaccino anti Covid già a dicembre

A pochi giorni di distanza dall’aver annunciato un tasso di efficacia del 95% per il loro vaccino COVID-19, Pfizer e BioNTech spingono l’acceleratore sul fronte della burocrazia e chiedono alla Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) di approvare il vaccino per un uso di emergenza negli Stati Uniti. Se la richiesta verrà accolta, le società si sono dette in grado di rendere disponibili un numero limitato di primissime dosi per le persone ad alto rischio già dalla metà di dicembre.

La richiesta di un’approvazione di emergenza da parte di Pfizer e BioNTech è stata avanata sulla base del fatto che il vaccino si è dimostrato sicuro nonché altamente efficace negli studi clinici. Questi ultimi hanno incluso 38.000 partecipanti in tutto il mondo, coprendo una vasta gamma di età, razze ed etnie, e ad oggi le aziende non hanno riscontrato «alcun serio problema di sicurezza legato al vaccino».

«Il nostro impegno per fornire un vaccino sicuro ed efficace non è mai stato così urgente poiché continuiamo a vedere un aumento allarmante del numero di casi di COVID-19 a livello globale», ha affermato Albert Bourla, Presidente e CEO di Pfizer in un comunicato stampa diffuso dall’azienda . «La registrazione negli Stati Uniti rappresenta una tappa fondamentale nel nostro viaggio per fornire un vaccino COVID-19 al mondo e ora abbiamo un quadro più completo sia dell’efficacia che del profilo di sicurezza del nostro vaccino, cosa che ci dà fiducia nel suo potenziale». Pfizer ha avanzato la richiesta in attesa di ottenere la medesima approvazione in tutto il mondo, inclusi Australia, Canada, Giappone ed Europa.

Nel frattempo, le due aziende stanno portando avanti i piani di produzione e distribuzione, enormi impegni che richiedono la collaborazione con agenzie governative in tutto il mondo. Il vaccino a base di mRNA richiederà la somministrazione di due dosi a tre settimane di distanza e, l’unico possibile ostacolo da superare in alcuni casi, consisterebbe nel fatto che deve essere conservato a meno 70 gradi Celsius (meno 94 gradi Fahrenheit).

In Italia, al momento, sono già state prenotate 3,4 milioni di dosi per 1,7 milioni di persone da fine gennaio 2021 che, in base a quanto comunicato dal commissario per le misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Domenico Arcuri, verranno somministrate prima agli ospedali e alle Rsa, poi a tutti gli altri, naturalmente in ordine di fragilità.

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