Cultura

POMPEI, IL FUTURO PASSA DALLA STORIA

È passato più di un secolo e mezzo dal lontano 1863, quando l’archeologo Giuseppe Fiorelli, ispettore ordinario negli Scavi di Pompei dal 1847 e in seguito direttore degli scavi dal 1860 al 1875, ebbe la geniale idea di colare gesso liquido nel masso di cenere solidificata che copriva gli scheletri delle vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., ottenendo i famosi calchi.

La pratica messa in atto da Fiorelli fu uno sviluppo dell’intuizione che ebbe nel 1823 Antonio Bonucci, all’epoca direttore degli scavi, il quale notò l’impronta lasciata nella cenere da una porta, della quale solo diversi anni dopo venne fatto il calco.

“Pompei e l’Europa 1748-1943” è il titolo della mostra a cura di Massimo Osanna, Luigi Gallo e Maria Teresa Caracciolo, inaugurata dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, visitabile dal 26 maggio fino al 2 novembre all’anfiteatro degli scavi archeologici di Pompei e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il progetto è promosso dalla Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia e dalla Direzione Generale del Grande Progetto Pompei.

Nell’anfiteatro, all’interno di una struttura piramidale ideata dall’architetto Francesco Venezia, è possibile ammirare 20 calchi restaurati delle vittime di quella terribile eruzione che nel 79 d.C. cancellò la fiorente città di Pompei, che unitamente ad una rassegna fotografica riguardante varie fasi degli scavi tra il 1748 e il drammatico bombardamento del 1943,  saranno protagonisti di una storia di testimonianza e di scoperta che ancora affascina visitatori da tutto il mondo.

Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli saranno invece esposte 200 opere, in una rassegna intitolata “Natura e Storia (1748-1943)”, che evidenziano l’influenza del sito archeologico sull’opera di vari artisti europei a cavallo dei secoli.

Attraverso un tragico ma singolare passato, passa la rinascita di Pompei, una città datata millenni e proprio per questo imperitura, capace di essere immortale.

Iniziative del genere raccontano non solo la storia, ma anche il passato recente e il presente, a testimonianza che solo preservando e valorizzando le nostre radici, possiamo porre le basi per una futura rinascita.

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