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Protesta dei liceali in Campania: “Noi in classe senza garanzie”

Oggi sarebbe dovuto essere il giorno del rientro in classe dopo le festività natalizie per gli studenti, ma in Campania, in virtù dell’ordinanza regionale, infanzia, elementari e media inferiore saranno in Dad, sino al 29 gennaio. Tornano alle lezioni dal vivo invece i licei, anche se con diverse manifestazioni. In molti comuni, però, sono presenti ordinanze da parte dei sindaci di chiusura anche per le medie superiori.

La protesta dei liceali

Gli studenti dell’istituto Vittorini stanno manifestando questa mattina contro il rientro in classe. Questi giovani chiedono urgenti interventi strutturali per rendere le scuole un posto maggiormente sicuro contro il Covid.

Alcuni hanno dichiarato: “Vogliamo assicurarci quell’istruzione face-to-face che crediamo indispensabile e unico mezzo per una reale formazione a 360°. A differenza di una DAD che abbiamo imparato a conoscere come individualizzante, classista ed estremamente nozionistica.

Successivamente hanno denunciato: Stiamo tornando in presenza senza garanzie. Ma anzi con la fredda denuncia arrivata addirittura dal presidente della regione Campania, che non ha fatto nulla durante questi due anni. Ci sembra quasi che il Governo, forte dell’alibi della cosiddetta immunità di gregge, stia dando un sostanziale via libera al rientro, senza prendersi le responsabilità di quella mancanza di investimenti“.

Sentiamo la necessità di far sentire la nostra voce. In nome di un dialogo pacifico e aperto con le istituzioni, al momento assente”, hanno poi concluso.

Ricorso al Tar

A seguito di ciò, la Regione Campania dovrà consegnare al Tar ampia documentazione sui motivi della decisione di non riaprire le scuole, a causa della pandemia Covid e della pressione sugli ospedali, dopo i ricorsi contro l‘ordinanza firmata venerdì da De Luca. A presentarlo alcuni genitori, difesi dagli avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci.

Il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, ha emesso infatti un decreto con il quale dispone che la Regione Campania entro le ore 10 di oggi dovrà esibire “gli atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell’ordinanza impugnata”.

In quanto, si legge nel provvedimento, “l’ordinanza motiva l’esigenza della disposta sospensione facendo diffuso riferimento a dati, report e acquisizioni istruttorie non disponibili agli atti del giudizio che è opportuno che vengano portati all’attenzione del giudicante fin dalla fase cautelare“.

Il giudice inoltre ritiene che:
“La Regione Campania debba anche giustificare l’adozione dell’ordinanza impugnata in sostanziale concomitanza con l’entrata in vigore del dl 5 gennaio 2022 che individua specifiche modalità di erogazione dei servizi scolastici ed educativi. Regolamenta anche gli adempimenti successivi all’eventuale accertamento di casi di positività in costanza di emergenza pandemica“.

(Fonte NapoliToday)

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