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Radicali in carcere fra i ragazzi di Nisida: i numeri del minorile napoletano e le attività svolte dai detenuti

I Radicali per il Mezzogiorno europeo hanno visitato, nel pomeriggio di sabato 16 giugno, il carcere minorile napoletano di Nisida. Domenica 17 dalle ore 10 i Radicali varcheranno invece la soglia della casa circondariale di Poggioreale. La visita ispettiva che ha avuto luogo a Nisida ha visto la delegazione radicale accompagnata dal direttore della struttura, Gianluca Giuda (già vicedirettore fra gli adulti a Modena e Secondigliano) che ha illustrato i numeri del penitenziario minorile: al momento Nisida ospita 66 tra ragazzi e ragazze fra i 14 e i 25 anni, con reati commessi in minore età. I detenuti maschi sono 58 mentre otto sono le ragazze al momento ristrette, tra queste neppure una proveniente da Napoli. La maggior parte dei ristretti a Nisida sono italiani, gli stranieri sono una minima parte ben integrata nella struttura sia per quanto riguarda i ragazzi che le ragazze. Maschi e femmine sono separati per quanto riguarda le stanze di pernottamento (che ospitano dai due ai quattro ristretti) ma svolgono attività insieme durante il giorno. Al momento cinque ragazzi lavorano esternamente al carcere (articolo 21) e il 70% dei detenuti ha superato i 18 anni di età mentre i minorenni sono circa 20. Il carcere di Nisida, sempre secondo quanto riferito dal direttore, rientra nei numeri del rapporto tra detenuti e posti disponibili. I posti infatti sono 70 mentre i ristretti 66 ma il direttore Giuda ha aggiunto che a suo giudizio i posti dovrebbero essere di meno (non più di 45) per avere maggiori possibilità di attività trattamentali efficaci per tutti. Gli agenti penitenziari in servizio a Nisida sono 70, ovvero quelli previsti dalla pianta organica. Gli educatori sono otto, ovvero uno ogni otto ragazzi (a Poggioreale uno ogni 120 detenuti, tanto per fare un raffronto). Le custodie cautelari sono poche, vi è un aumento dei detenuti con cumuli di pena che li porta a stare in istituto per oltre un anno, dato in controtendenza rispetto al passato con permanenze spesso inferiori ai dodici mesi. Al superamento dei 25 anni di età si passa al carcere per adulti. Il sopravvitto vige con prezzi calmierati rispetto ad altre carceri, anche in funzione della minore quantità di beni ordinati per soddisfare le richieste dei detenuti di merci dall’esterno. Fra le attività in corso nel carcere di Nisida figurano: un laboratorio di restauro, una pizzeria, una falegnameria, un laboratorio teatrale e una pasticceria mentre alcuni detenuti stanno lavorando all’allestimento di un parco letterario, destinato a finire in prossimità del mare. A proposito di mare, per i detenuti più meritevoli si aprirà presto la prospettiva di un giorno di mare a settimana durante i mesi estivi. La scuola è obbligatoria, esiste una sezione del Centro permanente istruzione adulti, la scuola media e due insegnanti per l’alfabetizzazione. La sanità sconta le difficoltà burocratiche per quanto riguarda le cure specialistiche, da svolgere in ospedale coi tempi biblici dell’Asl, mentre è sempre presente il medico per le visite generiche o le situazioni gestibili in loco. È al momento in fase di ristrutturazione la sala colloqui, temporaneamente allestita con prefabbricati su un campo di basket e in un’area verde è stata allestita una zona dedicata ai ragazzi padri, per passare del tempo coi loro figli (previsti colloqui aggiuntivi il lunedì) avvicinandosi insieme alla lettura. A Nisida tuttavia non vige, per scelta del direttore, la politica delle celle aperte se non per una porzione minoritaria di detenuti. La giornata dei ragazzi li vede tuttavia ugualmente all’esterno delle stanze (tutte con doccia in camera) per diverse ore al giorno: alle 8:30 partono le attività, alle 12:30 si rientra e poi, dopo il pranzo, alle 14:30 attività formative, alle 17 tempo libero e merenda, cena in refettorio alle 19 e alle 19:30 di nuovo in stanza. La visita ha toccato numerose aree della socialità dei ragazzi: alcuni impegnati in un corso teatrale hanno dato vita a una piccola esibizione davanti alla delegazione radicale. Il corso di ceramica della cooperativa Nesis ha mostrato dove nascono tanti oggetti “Inciarmati a Nisida” come si legge su suppellettili più svariate, in vendita anche esternamente. Tre ragazzi sono stati già assunti. I detenuti impegnati in cucina, invece, tramite un’associazione svolgono catering al di fuori del penitenziario mentre vengono venduti porta a porta o tramite associazioni, degli splendidi presepi in corso di ultimazione nel laboratorio artigianale. Per quanto riguarda lo sport, dopo un progetto che nel passato ha riguardato il gioco del rugby, sono al momento in essere corsi di calcio e basket, ogni martedì e venerdì. La struttura ospita infatti campi per questi due sport ma anche per il volley. Infine una nota di gossip: il direttore del carcere di Nisida non ha confermato, ma non ha nemmeno smentito, la voce secondo cui il noto quanto misterioso cantante Liberato sia un detenuto di Nisida. “Bisogna rispettare la riservatezza del ragazzo”, ha detto Guida, per una frase che potrebbe anche essere sibillina. O forse no ma il mistero, almeno per chi ne è appassionato, resta.

Fabrizio Ferrante

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