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Rientro a scuola in Campania: ordinanza di De Luca sospesa dal Tar

La decisione del Presidente De Luca di chiudere le scuole in Campania ha avuto dei risvolti. Il Tar ha sospeso l’ordinanza della Regione Campania che bloccava le lezioni fino al 29 gennaio per materne, elementari e medie.

Secondo i giudici, la  regione Campania” non è “classificata tra le zone rosse e dunque nella fascia di maggior rischio pandemico e che il solo dato dell’aumento dei contagi nel territorio regionale, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica e peraltro neppure certo e la sola mera possibilità dell’insorgenza di gravi rischi, predicata in termini di eventualità, non radicano per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria, che, in astratto, potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale”.

Il decreto legge ha valutato la decisione “proprio nel caso preso in considerazione dall’ordinanza impugnata, ossia la permanenza dello stato di emergenza con i suoi connessi e del tutto prevedibili precipitati fattuali (eventuale aumento dei contagi, inevitabile stress-test imposto alle strutture sanitarie, sofferenza del sistema trasportistico)“.

Situazione della Campania

Il Tar sostiene che “il solo dato dell’aumento dei contagi, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica e peraltro neppure certo, e la sola mera possibilità dell’insorgenza di ‘gravi rischi’ predicata in termini di eventualità, non radicano per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria che in astratto potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale“.

Non risulta peraltro alcun ‘focolaio’ né alcun rischio specificamente riferito alla popolazione scolastica, generalmente intesa“.

Quindi la decisione di De Luca in merito alla sospensione scolastica della regione “neppure sembra sottendere una compiuta valutazione di ‘adeguatezza e proporzionalità’, non facendosi alcun riferimento, nel provvedimento impugnato, alle contrapposte posizioni soggettive di diritto (all’istruzione, nella sua più ampia estensione, anche formativa della personalità dei minori), anche tenuto conto del sacrificio imposto dalla pregressa prolungata limitazione della didattica, né all’impossibilità di bilanciarle, in maniera appunto ‘adeguata e proporzionata’, con l’evidenziata tutela prioritaria dell’interesse pubblico alla salute collettiva“.

Il rinvio alla questione è fissato per l’8 febbraio, fino a quel momento nella Regione Campania si riprende la scuola per tutti i gradi di istruzione.

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