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SAVIANO PUBBLICA “GRIDALO”:“GRIDATE FORTE CIÒ CHE NON SOPPORTATE PIÙ”

 

Lo scrittore Roberto Saviano, sotto scorta dal 2006, ha scritto il suo nuovo libro dal titolo “Gridalo”,                                          edito da Bompiani. Il napoletano questa volta, dopo i successi riscontrati con “Gomorra”, incentra la storia su un bambino osservato da un uomo, il quale vede in lui non solo la persona che è in quel momento del presente, ma anche ciò che sarà in futuro con la consapevolezza che il cammino della vita sarà molto complicato. Tuttavia questo può essere anche vissuto in modo diverso se si è circondati dalle giuste persone e se non si viene dunque isolati.                                                                                                                                                       Ma in questo percorso ci saranno vari ostacoli e come il protagonista della storia anche noi, non dobbiamo stare in silenzio, bensì è necessario che ognuno di noi eserciti liberamente il proprio pensiero, accettando il contraddittorio pur non condividendolo. “Gridate forte ciò che non sopportate”, dice Saviano presentando il libro come “una rappresentazione di resilienza”, quasi come se fosse il manuale per distinguere la verità dei fatti così come sono avvenuti dalle forme di degenerazione della democrazia, come il populismo.                      Molto spesso infatti passa il messaggio secondo cui è populista colui che poggia l’orecchio sui bisogni delle persone rivolgendosi direttamente ad esse. Al contrario il populista è colui che utilizza il popolo come mezzo, strumento, per raggiungere il potere che costituisce il proprio obiettivo.

 

Non si può allora cadere in questa trappola e questo libro può essere anche inserito nel contesto storico che stiamo trascorrendo a causa del Covid-19: il popolo asfissiato manifesta il fatto che è vivo, che è pensante e che quindi esiste e vuole farlo dignitosamente.                                                                                                                      Chissà allora se nel silenzio delle città si potrà udire urlo assordante di chi forza ne ha, sulle orme di Martin Luther King e Giordano Bruno: “Al punto dove sono arrivato io, cosicché tu possa partire da dove io non ce l’ho fatta ad andare oltre”. Parola di Roberto Saviano.

 

                                                                                                         Antonio Simeoli

 

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