Cultura

Scena futurista e distanze, rivoluzione all’Ariston

Una sorta di ‘Meccano’ tra barre fluorescenti fucsia, bianche, turchesi ad avvolgere il palco: ecco la nuova scenografia di Sanremo.

Ai lati delle immancabili scale ci saranno sempre le due buche dell’orchestra, simili all’anno scorso, ma più ampie e più lunghe, fino ad abbracciare quasi metà della platea, per consentire il distanziamento tra i musicisti. A un mese esatto dal previsto avvio di Sanremo 2021, la foto ‘rubata’ dei lavori in corso al teatro Ariston per la scenografia del festival – firmata da Gaetano e Chiara Castelli – fa il giro dei social e rende l’idea della rivoluzione in atto in teatro per conciliare le esigenze dello spettacolo con le misure anti-Covid, prima fra tutte l’assenza del pubblico. Soluzioni creative ma anche disposizioni molto rigide, che la Rai ha messo nero su bianco nel protocollo organizzativo e sanitario inviato oggi al Comitato tecnico scientifico, in attesa di un responso che dovrebbe arrivare nel giro di qualche giorno, probabilmente venerdì.

Via il red carpet, niente palco in piazza per evitare il rischio di assembramenti, cancellata anche la presenza dei programmi collaterali, lo show si concentrerà tutto nelle serate. Amadeus, conduttore e direttore artistico, Fiorello, i cantanti in gara, gli ospiti si troveranno al centro del palco ‘affiancati’ da una parte dell’orchestra, che magari potrà interagire nei momenti di spettacolo e sarà anche coinvolta nelle votazioni del giovedì, la serata dedicata alla canzone d’autore. Per sistemare i due ‘golfi’, sono state smontate 18 file di poltrone: per un colpo d’occhio totale, al regista Stefano Vicario toccherà utilizzare una camera alta. Gli orchestrali avranno anche i loro camerini, rigorosamente individuali, collocati all’ultimo piano dell’Ariston – dovrebbero essere 80 – nel roof garden tradizionalmente adibito a sala stampa. Gli artisti in gara – ognuno dei quali avrà al seguito un fonico, un discografico e il direttore d’orchestra – arriveranno all’Ariston già pronti, trasferiti direttamente dagli hotel come prevede il codice di comportamento adottato da Fimi, Afi e Pmi.

Il teatro ospiterà soltanto il festival, Domenica in – che come sempre apre e chiude la settimana sanremese – e il Primafestival, che sarà però allestito nel mezzanino. Ci saranno anche due set dove si alterneranno per i classici stand up gli inviati dei programmi Rai, ma senza l’abituale trasloco in forze delle diverse trasmissioni del day time. Le sale montaggio, gli spazi destinati ai tg e alle rubriche saranno al Palafiori, che dovrebbe ospitare anche la sala stampa. Chiunque accede in teatro, dovrà aver fatto un tampone nelle 72 ore precedenti, sarà immediatamente sottoposto a un nuovo test a spese dell’organizzazione, ripetuto poi ogni 72 ore. Anche i badge saranno ‘intelligenti’: all’ingresso un sistema elettronico leggerà il ‘qr code’ per controllare che il tampone sia regolare.

Le attività fervono, ma intanto si aspetta la pronuncia del Cts. Solo se gli esperti daranno il via libera, la macchina del festival potrà rimettersi in moto a pieni giri, compreso l’arricchimento del cast ospiti che punterà sulla grande musica italiana, anche per le difficoltà a viaggiare legate alla pandemia. Oltre a Loredana Berté e a Giuliano Sangiorgi, sarebbe stata sondata una coppia di veterani come Gianni Morandi e Massimo Ranieri: il primo – che ha vinto Sanremo ma lo ha anche condotto, nel 2011 e 2012 – ha da poco affiancato Amadeus nello show di Capodanno, il secondo – più volte ospite a Sanremo, dove ha trionfato nel 1988 con Perdere l’amore – è reduce da ‘Qui è adesso’ su Rai3.

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