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SECONDO LA BCE, LA RIFORMA FISCALE NEGLI STATI UNITI “RISCHIA DI INTENSIFICARE LA COMPETIZIONE A LIVELLO GLOBALE, COMPORTANDO UNA EROSIONE DELLE BASI IMPONIBILI NEI PAESI DELL’UE”

La riforma fiscale  negli Stati Uniti “rischia di intensificare la competizione fiscale a livello globale, comportando una possibile erosione delle basi imponibili nei Paesi dell’Ue“. Lo dichiara la Bce in un’anticipazione del Bollettino economico che verrà diffuso giovedì, rilevando come l’Eurozona “sarà influenzata dai cambiamenti nel panorama fiscale internazionale, le cui conseguenze sono altamente incerte e complesse”.

La Bce sottolinea che, se da una parte la riforma potrebbe portare a ricadute macroeconomiche positive nel momento in cui un’economia statunitense più forte aumenta la domanda di beni e servizi dell’area dell’euro, dall’altra “la dimensione complessiva dell’effetto sarà probabilmente piuttosto contenuta”. Inoltre la riforma inciderà sulle strategie di pianificazione fiscale delle multinazionali poiché “le minori imposte sulle società statunitensi aumentano l’attrattiva fiscale degli Stati Uniti rispetto ad altri Paesi”, influenzando il modo in cui le aziende scelgono di investire o spostare i profitti. Lo studio della Bce mette anche in evidenza come sia “stato sottolineato che alcune delle disposizioni internazionali della riforma fiscale statunitense potrebbero non essere conformi alle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio e alle convenzioni sulla doppia imposizione”.

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