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SENATO:BLITZ DEI PROPORZIONALISTI,TUTTI UNITI NELLA SANTA ALLEANZA CONTRO IL PD.SEGNALE NEGATIVO PER IL GOVERNO.

A sorpresa Salvatore Torrisi (Ap) è il nuovo presidente della commissione Affari costituzionali del Senato.

C’è però un caso che sta montando sull’elezione del successore di Anna Finocchiaro che aveva lasciato il posto nel dicembre scorso quando venne nominata ministro per i rapporti col Parlamento.

In mattinata il ritiro dalla corsa alla presidenza del senatore siciliano – classe 1957, avvocato, già numero due della Commissione Affari costituzionali – era arrivato via nota stampa dal gruppo di Ap: “Il senatore Torrisi non è in gara per la presidenza della commissione. Ap, infatti, non è disponibile ad essere strumento di operazioni che puntino a mettere in difficoltà la maggioranza di governo”. Così  parlavano  la presidente dei senatori di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa, Laura Bianconi, ed il capogruppo in commissione Affari Costituzionali, senatore Bruno Mancuso.

Passano poche ore ed ecco il blitz: il presidente facente funzioni è stato promosso a pieno titolo al vertice del cruciale organismo che si occuperà, tra l’altro, di legge elettorale, ottenendo 16 voti, mentre il candidato del Pd, Giorgio Pagliari, si è fermato a 11.

Cosa è successo? Le letture sono più d’una ma un fatto è certo, qualche voto è stato fatto mancare a Pagliari: per esempio i senatori verdiniani di Ala non hanno partecipato alla votazione, e poi c’è stata una scheda bianca.

Ma la denuncia più forte arriva da ambienti renziani. E’ Andrea Marcucci a dire una cosa che in molti pensano: “Oggi sono nate larghe intese in Senato per non fare la legge elettorale. Mdp, Forza Italia, M5S ed i centristi hanno eletto il loro presidente nella commissione Affari Costituzionali, con l’obiettivo di consegnare l’Italia al proporzionale”.

Rincara la dose Lorenzo Guerini, intercettato dai cronisti in Transatlantico: “Un fatto grave dal punto di vista politico. A fronte di un’intesa in maggioranza sulla candidatura in commissioni nel segreto dell’urna ci sono stati voti in altra direzione, pezzi di maggioranza hanno votato con Fi e M5S. È molto grave, un tradimento della corretta modalità di stare insieme, siamo preoccupati”.

C’è nervosismo dunque, per quello che appare come un vero e proprio colpo basso , dice ancora l’ex vicesegretario dem: “Non è certo un elemento utile al cammino della legge elettorale, mi auguro adesso un atteggiamento responsabile”.

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