Sport

SPADAFORA: “LO SPORT, SOPRATTUTTO PER I PIÙ PICCOLI, È VITALE”

In tempo di pandemia uno dei settori che sta soffrendo di più è quello dello sport, dai tifosi che guardano le partite della propria squadra del cuore, passando per gli appassionati dei campi di provincia, fino ai professionisti.                  Dopo le prime difficili fasi dei mesi primaverili del 2020, durante i quali c’è stata la sospensione e limitazione di ogni tipo di attività, si sta provando a ricominciare: basti pensare alla concessione di fare jogging, che se prima era un atto quasi dovuto, adesso forse proviamo il sapore di ogni passo compiuto.

Il mondo che invece sta continuando a riscontrare numerosi problemi è quello degli sport amatoriali:                              con il contatto inevitabile degli sportivi, i quali non vengono sottoposti ai controlli periodici che invece stanno più o meno salvando il professionismo, il Dpcm pubblicato il 18 ottobre ha bloccato le attività in tal senso. Non si è fatto attendere l’intervento del Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, il quale si dice consapevole che lo sport ha un’importanza fondamentale nella vita di tutti i giorni, in particolar modo per i più giovani, e ha anche messo in guardia lo sport dei “grandi” asserendo che ci sarà la necessità di realizzare un piano B qualora la situazione epidemiologica dovesse peggiorare. Questa dichiarazione inevitabilmente ha colpito lo sport più popolare d’Italia e uno dei più amati al mondo: il calcio.

A tal proposito è doveroso citare le parole di uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso,                                         Pier Paolo Pasolini, che scriveva: “Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo.                                      È rito nel fondo, anche se è evasione”.                                                                                                                            

 D’altro canto lo sport non è soltanto passione o industria, ma un’altra sua declinazione la si può individuare nella salute fisica, o in alcuni casi nel perseguimento della bellezza, e quindi nell’allenare il proprio corpo:  entrando nel merito il Presidente del Consiglio Conte, in occasione della presentazione dell’ultimo Decreto, ha specificato che se le palestre e le piscine non dovessero adottare le norme precauzionali saranno chiuse. Pertanto non ci resta che aspettare la prossima settimana ricordando che l’attività sportiva, a differenza di quella motoria che consiste nella semplice passeggiata, ha bisogno di prerogative importanti per essere svolta, ancor di più con la presenza del Covid-19.”

 

A cura di Antonio Simeoli

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