Officina delle idee

START UP: GLI STARTUPPER ITALIANI HANNO IN MEDIA 43 ANNI E SONO FIGLI DI IMPIEGATI O OPERAI

La convergenza dei mezzi di comunicazione apportata dalla globalizzazione, ha arrecato con se anche la nascita di nuovi start app, ovvero le imprese nate dal talento dei giovani, quel dono grezzo innato. Le imprese giovani che lanciano le innovazioni attraverso un nuovo modo di sentirsi al mondo, completamente interconnessi e immersi nella comunicazione, hanno bisogno per svilupparsi di incubatori ma anche di finanziatori, di manager disposti ad investire grosse cifre, e a crederci nei talenti. Ma il punto cruciale delle nuove app è che quando pensiamo a loro, pensiamo al mondo dei giovanissimi, addirittura dei bambini che iniziano già a scuola ad imparare a programmare, a sviluppare le idee attraverso il web, ma forse pensiamo male perchè da un’indagine emersa attraverso l’Istat, non sono poi così giovani gli startupper italiani, infatti chi lancia una neoimpresa innovativa ha in media 43 anni, almeno 8 volte su 10 è uomo (82%) e nel 73% dei casi possiede una laurea (soprattutto in economia o ingegneria). Insomma non parliamo di ragazzini delle scuole e neanche dell’università o di neo laureati, parliamo di persone quarantenni che cercano di reinventarsi un lavoro, se l’hanno perso, oppure di cercare nuove possibilità remunerative per arrivare alla fine del mese in maniera dignitosa. Questo ritratto  dell’ecosistema italiano delle startup innovative  si è svolto all’interno della ‘Startup Survey 2016‘, la prima indagine sulle neoimprese italiane che ha visto la partecipazione di 2.250 startup innovative e un tasso di risposta del 43,7%.
Chi lancia una azienda innovativa ha un forte radicamento sul territorio, infatti secondo lo studio Mise-Istat sulle neoimprese italiane: “nell’83% dei casi la startup è stata fondata in quello che il socio indica come proprio territorio di appartenenza”. Molto diversificato è anche il background familiare degli startupper: “solo il 20,6% ha un papà imprenditore, il 34,8% è figlio di un impiegato o di un operaio, mentre il 24,1% di un dirigente o di un quadro”. Insomma chi fa impresa non sempre ha le spalle coperte, la maggior parte di queste persone ha umili origini e cerca nell’innovazione, una forma di riscatto sociale e di successo personale anche a quarantanni, età in cui magari si è più liberi di essere se stessi.

Potrebbe piacerti...