Officina delle idee

SUOR ORSOLA BENINCASA, L’UNIVERSITÀ DELLA CULTURA E DELL’INFORMAZIONE

«La cultura rende liberi. La formazione è l’antidoto alla violenza, frutto dell’intolleranza e dell’oscurantismo». Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato l’inizio dell’anno accademico all’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, in una cerimonia d’inaugurazione aperta dal rettore Lucio D’Alessandro. Lo stesso rettore è stato ospite della trasmissione di Samuele Ciambriello su Radio Club91, Dentro i fatti, durante la quale ha dichiarato che si è trattato di «una giornata meravigliosa che resterà nella storia della nostra università, perché, come sa, il Presidente è stato con noi per tutta la mattina, è ritornato anche nel pomeriggio, è stato veramente bellissimo per i nostri studenti».

Lucio D’Alessandro ha però rivolto anche un lungo appello a Vincenzo De Luca, come Ciambriello ricorda ai radioascoltatori, con cui chiedeva al governatore della Campania di contribuire a mantenere vivo il sistema universitario della regione, magari con un aiuto che venga dai Fondi Europei o da qualche ossigeno nel bilancio: «I territori vivono grazie ai luoghi da cui possono partire occasioni di sviluppo, e le università sono proprio questo: sono piene di giovani, sono piene di idee e di possibilità. Se quindi il Presidente, che certamente ha a cuore il tema dello sviluppo del territorio, dà una mano alle università, e naturalmente il discorso riguarda tutte le università, dà sicuramente un aiuto ai giovani, creando le condizioni perché loro possano rimanere qui e perché possano creare aziende sul territorio e contribuire al suo sviluppo».

Un fiore all’occhiello della sua università è senza dubbio la scuola di giornalismo. Ci dica qualcosa di più su questa scuola di giornalismo, ma anche sulle tante iniziative promosse dal Suor Orsola.

«La scuola di giornalismo è una realtà molto tecnologica che sta solo all’ultimo piano della torre della comunicazione: sotto, c’è il centro di produzione, c’è la radio, c’è la scuola di cinema diretta da Nicola Giuliano, ci sono tante attività che vanno crescendo all’interno della struttura. C’è, per esempio, una facoltà di Giurisprudenza molto viva e molto vivace che oggi comincia ad occuparsi anche molto del diritto per la green economy, c’è la scuola di restauro, c’è il settore del turismo che oggi come oggi attira moltissimo, c’è il settore della comunicazione enogastronomica che portiamo avanti con la collaborazione di Gambero Rosso e con Slow Food, insomma è un posto straordinario dove si incontrano menti che crescono e che lavorano in un ambiente che, per chi non lo conoscesse, invito tutti gli ascoltatori a visitare, anche perché è l’unica Università in Europa che è candidata ad essere patrimonio dell’umanità Unesco».

Parliamo anche però della Scuola di Alti Studi Politici, giunta ormai al suo sesto ciclo: è una scuola che era stata immaginata per coinvolgere figure eminenti e studiosi di primo piano nella formazione dei nostri giovani. Ecco, come mai l’impegno di un’università in politica?

«Perché uno dei compiti dell’università è quello di dare forza al territorio anche in senso civico. Creare una cittadinanza attiva è fondamentale. La stessa scuola di giornalismo, di cui siamo molto orgogliosi, nasce con lo stesso obiettivo, per creare la possibilità di un’informazione civile di alto livello, e noi lavoriamo su

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