Cultura

Tangentopoli: trent’anni dopo lo scandalo nazionale

Trent’anni fa venne arrestato Mario Chiesa, membro del Psi di Milano. Roberto Zuliani, capitano dei carabinieri, lo colse in flagrante nel suo ufficio mentre prendeva una tangente.

Da quel momento, nel 1992, ebbe inizio la famosa Mani Pulite. Inchieste che portarono alla luce corruzioni e partiti con le imprese, diventate ormai un sistema.

I partiti vennero sciolti cambiando l’ordine politico e segnando la fine della Prima Repubblica.

Mario Chiesa, protagonista di questa vicenda, nacque nel 1944 a Milano. Entrò nel Psi ed era ingegnere. Come riporta Skytg24, nel febbraio del 1986 Chiesa ottenne la presidenza del Pio Albergo Trivulzio, la famosa Baggina, storico ricovero milanese per anziani così chiamato dalla sua posizione nel quartiere di Baggio. Molto legato alla famiglia Craxi, nel 1990 sostenne la campagna di Bobo a sindaco del capoluogo meneghino.

Nel 1992 fu arrestato mentre ritirava una grossa tangente da Luca Magni, imprenditore. Lui stesso denunciò Chiesa.

Si legge da Skytg24, per la vittoria di una gara d’appalto al Trivulzio, un lavoro da 140 milioni, Chiesa aveva preteso per sé una tangente del 10%, quindi 14 milioni di lire. Magni, d’accordo coi carabinieri e con Di Pietro, si presentò nell’ufficio di Chiesa alle 17:30, portando con sé una valigetta con 7 milioni, corrispondenti alla prima trance della tangente.

Riposta la valigetta, arrivarono i carabinieri per l’arresto.

Chiesa non fu l’unico ad essere implicato in questo giro di tangenti. Laura Sala, moglie di Chiesa, aiutò i carabinieri a scoprire due conti in Svizzera, Levissima e Fiuggi.

Avvocato, riferisca al suo cliente che l’acqua minerale è finita”. Le parole di Di Pietro all’avvocato Neri Diodà.

Inizialmente Chiesa non confessò. Fu definito da Craxi come “mariuolo”, facendo intendere che la corruzione non fosse nazionale.

In questa vicenda, purtroppo, una delle vittime sono proprio io. Mi preoccupo di creare le condizioni perché il Paese abbia un governo che affronti gli anni difficili che abbiamo davanti e mi trovo un mariuolo che getta un’ombra su tutta l’immagine di un partito che a Milano in cinquant’anni, nell’amministrazione del Comune, nell’amministrazione degli enti cittadini, non ha mai avuto un amministratore condannato per reati gravi commessi contro la pubblica amministrazione”. Affermò Craxi.

Chiesa, però, iniziò a parlare con Di Pietro e il giudice Italo Ghitti. Dopo una settimana lasciò il carcere. Aveva rivelato che il sistema di corruzione era esteso perché portava benefici ai partiti, in particolare al Dc e Psi.

Nominò i coinvolti e, da quel momento, iniziarono una serie di arresti per corruzione.

Chiesa confessò tutto andando perfino contro le parole di Craxi. Tangentopoli, così definito è uno degli scandali più tremendi del nostro paese che coinvolse una gran parte della politica.

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