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Torture a Santa Maria Capua Vetere: i Garanti regionale e territoriali campani chiedono verità

In data 5 luglio si è tenuta, presso la sede del Garante campano delle persone private della libertà personale, una Conferenza stampa su quanto avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nell’aprile dello scorso anno, quando- stando alle prime ricostruzioni della magistratura- 300 agenti fecero irruzione nel Reparto Nilo del carcere sammaritano, compiendo arbitrarie violenze e torture sui detenuti ivi restretti, colpevoli di aver protestato per chiedere rassicurazioni in merito alla paura del contagio.

A indire la Conferenza, il Garante campano Samuele Ciambriello, insieme al Garante metropolitano della città di Napoli Pietro Ioia e alla garante casertana Emanuela Belcuore. Assente, invece, Carlo Mele, garante dei detenuti della provincia di Avellino, che pur non essendo stato presente, sostiene le richieste dei colleghi.

Ciambriello, tra i primi a denunciare quanto subito dai detenuti, ha parlato di “pestaggio di Stato”. Ha poi offerto ai presenti una cronistoria dei fatti: “al 6 aprile 2020 risultava un solo caso di Covid-19 tra i detenuti e il clima presente era abbastanza tranquillo. I reclusi chiedevano solo rassicurazioni. Quella stessa mattina io e Pietro Ioia ci siamo recati al carcere di Secondigliano, dove si erano registrati dei disordini e siamo stati informati che due magistrati di sorveglianza- Marco Puglia e Giuseppe Provitera- si sarebbero recati quella stessa mattina al carcere di Caserta. Essi stessi hanno escluso l’ipotesi di una rivolta”.

“Dopo quanto avvenuto- continua Ciambriello- il 9 aprile 2020 ho iniziato colloqui telefonici con 4 delle persone recluse coinvolte, che mi hanno raccontato di aver subito violenze, essi e gli altri. L’11 aprile i Carabinieri hanno sequestrato i filmati delle telecamere di videosorveglianza”.

Si tratta di quei video che tutti noi abbiamo visto, almeno in parte. In base a quanto affermato dai Garanti, i detenuti riferiscono che si tratti di una piccolissima parte delle violenze subite, poiché essi inquadrano solo parte del reparto, che si dispiega invece su tre piani.

Emanuela Belcuore, insignita dell’incarico di Garante casertano a giugno scorso, racconta di aver incontrato, anche a mesi di distanza, detenuti che portavano i segni delle violenze. Il Garante Pietro Ioia ha rivolto un appello ai colleghi garanti delle altre regioni a tenere sempre gli occhi ben aperti, a visitare le carceri, perché quanto avvenuto a Santa Maria Capua Vetere rischia di non essere un caso isolato.

I Garanti hanno poi annunciato che chiederanno, nella giornata di oggi, un incontro con il capo del Dap Petralia, oltre che con Gianfranco De Gesu, Direttore Generale detenuti e trattamento del Dap, che è stato nominato inoltre Responsabile della Commissione interna del Ministero della Giustizia per accertare i fatti contestati agli agenti di Santa Maria Capua Vetere.

“Chiederemo inoltre di incontrare il nuovo Provveditore delle carceri campane pro tempore Carmelo Cantone e di completare il più velocemente possibile la campagna vaccinale negli istituti di pena, per mettere in sicurezza chi vive e lavora in carcere”, ha concluso Ciambriello, facendo appello a un maggiore interessamento della politica, di fronte a dati allarmanti riguardanti i suicidi e gli atti autolesionistici che si registrano ogni anno tra la popolazione detenuta.

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