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“UNA CITTA CHE SCRIVE” TOGLIE LA ZIZZANIA CHE OSCURA LA BELLEZZA. INTERESSANTE INIZIATIVA A CASALNUOVO DI NAPOLI

La prima notizia, la buona notizia è che un politico curi “Un’antologia”, scritti inediti per autore. Giovanni Nappi, presidente del consiglio comunale di Casalnuovo di Napoli, fa qualcosa di strano, ma meritevole, promuove tra i propri concittadini la scittura: poesie, testi in prosa e racconti brevi.

Scivere è come fermare il tempo, prima che lui se ne accorga e si vendichi.
Questa pubblicazione “UNA CITTA’ CHE SCRIVE”, con la prefazione di Gianni Pittella, presidente del gruppo Socialisti e Democratici al parlamento Europeo, aiuta a vedere il mondo come un unico mercato globale, o nel riconoscere che ci sono cose inalienabili: l’amore, l’odio, la speranza, la difesa dell’ambiente, l’amicizia, le radici della propria terra.

Nessuno mai è una cosa.
Insolita e spiazzante quest’Antologia, crea relazioni, cultura e come dice il sindaco Massimo Pelliccia nell’introduzione:”cultura è anche saper valorizzare tutto ciò che c’è di positivo, la condivisione dei processi virtuosi.”
Non si scrive per essere famosi, per farsi dire che si è bravi ,per rendere importante un paese, o valorizzare le proprie radici. Si scrive perchè si vuole mettere in versi emozioni, incontri, sensazioni. In fondo non si ama la perfezione, ma ciò che ti fa provare emozioni e relazioni.
Certo nei testi si ritorna in un luogo che ha rappresentato il tutto, nella sua esistenza, una casa, una famiglia, una comunità, una terra, anche quella dei fuochi. Qui i sentimenti, i ricordi, l’indignazione sono legati al senso di perdita che vive l’autore.
In alcuni scritti c’è la grazia di saper raccontare, senza rivelare più del possibile, lasciando introrno alla vicenda un alone di mistero, zone d’ombre che si riveleranno solo alla fine dello scritto. Qualche scritto è metafora della vita.
E come ogni metafora cura l’anima e la riflessione. Mi è piaciuto in qualche breve scritto la turbolenza che si percepiva.
Esodo:”Il Mediterraneo s’è fatto Rosso,ma non s’è aperto.”
A pagina 60 e 93 due autori esprimono sensazioni ed amarezze sullo stesso argomento. “A Terra dei fuochi”.
Cronache varie, questa Antologia, una litania che sembra un canto. Bene ha fatto la politica, attraverso Giovanni Nappi, ad occuparsi di cultura, che per me, come per don Lorenzo Milani “è l’ottavo sacramento.”
Questi scritti con forte ed asciutta eloquenza ci aiutano ad ascoltare la fatica e i sogni della gente, della nostra gente.
Zizzania e divisioni lacerano spesso le nostre comunità. Questa Antologia ricuce, toglie un pò di male che oscura la bellezza.
Buona lettura a tutti.

 

nappi e ciambriello

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