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Una vigilia di Natale nel nome della solidarietà

A Caserta la solidarietà ha il volto di un gruppo di volontari che ormai da cinque anni in occasione del Natale, con spirito di carità e di amore verso il “fratello” meno fortunato, si adopera per rendere luminoso un giorno che, altrimenti sarebbe vuoto come un altro. Sono i volontari dell’Opera Sant’Anna di Caserta che anche quest’anno si sono messi a lavoro per l’ormai tradizionale Pranzo della Vigilia di Natale. Ad aprire le porte del Santuario di Sant’Anna a più di duecento persone è Don Giovanni Gionti, parroco della Chiesa di San Vitaliano, e rettore del Santuario. E’ lui che da anni si adopera affinché la Chiesa dedicata alla Patrona della città, possa “ospitare” tavoli e sedie, anziché panche per pregare. «Questo del 2014 – ci racconta don Giovanni – è il quinto Pranzo di Natale che con generosità e partecipazione, noti ristoratori, piccoli e grandi imprenditori hanno affiancato e supportato con succulente portate i volontari e quanti desiderino donare un po’ di tempo al popolo degli “invisibili”. Tante persone anche dei paesi vicini che l’Osa segue e sostiene tutto l’anno per dargli un pasto, un abito, una coperta, un paio di scarpe e quanto altro loro abbiano bisogno. Molti sono della nostra comunità e tanti poi quelli che si vergognano a mostrare il loro disagio. Non è facile comunque a rispondere a tutti i fabbisogni. Purtroppo a Caserta non c’è una vera e propria mensa, ma ogni parrocchia si organizza per se assistendo gruppi di persone più o meno numerosi». E le Istituzioni, don Giovanni? «Sono assenti o pronte solo a contestare». Invero, il lavoro  dei volontari non si limita al Natale? «Certo, ogni mercoledì ormai da tempo – ci raccontano – portiamo pasti alla stazione circa un centinaio. Cerchiamo comunque di aiutarli se occorre anche in altri giorni della settimana. Non c’è cosa più bella che assistere un fratello in difficoltà». Una frase quest’ultima che non si è soliti raccogliere e che certo ci riscalda ancora di più l’animo , perché loro i volontari dell’Osa ci credono davvero. «E’ proprio così – aggiunge don Giovanni – da qualche anno portiamo avanti un’attività che consiste in un incontro di preghiera ogni mercoledì. Giorno in cui poi vengono preparati i pasti da distribuire davanti alla stazione. Tutto questo anche grazie alla disponibilità di diversi ristoratori che a turno ogni settimana offrono chi il primo, chi il secondo. Così che almeno una volta alla settimana c’è un pasto completo per questi nostri fratelli sfortunati. Oltre a questo naturalmente distribuiamo anche del vestiario che abbiamo in abbondanza. Indumenti in buono stato che ci viene dato da persone a noi vicine». Le volontarie mi ricordano poi che «ai partecipanti al Pranzo di Natale è stato  consegnato un pacco dono contenente una coperta, una torcia, un impermeabile e un piccolo panettone. A ciò viene aggiunto anche un plaid nuovo. Ma il sostegno che chiediamo deve essere costante e non limitato solo al 24 dicembre».

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