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UNIONI CIVILI, CENTINAIA DI VIP FIRMANO LA PETIZIONE A FAVORE

In questi giorni in cui abbiamo, ormai praticamente tutti, familiarizzato col ddl Cirinnà e la stepchild adoption, una petizione sta facendo il giro della rete. In apertura, nell’apposito indirizzo internet, un video, e l’attore Filippo Timi che così recita:

«Un Paese dove tutti i cittadini, al di là di genere, razza e orientamento sessuale godono di pari opportunità, è un Paese più produttivo, più ricco e più felice. Accorgersi di un’ingiustizia e correggerla a metà, significa perpetuarla. Questa legge deve passare ora, adesso, subito, così com’è. Quindi, se sei d’accordo (e spero che tu sia d’accordo), clicca qui. Grazie. Con amore, Filippo».

Ma il bello non finisce qui. Perché se Filippo Timi ci ha messo la faccia, altre centinaia di vip del mondo dello spettacolo, della moda, del giornalismo e altro ancora ci hanno messo la firma. A cominciare dallo scrittore Sebastiano Mauri, che ha lanciato la petizione su change.org, passando per lo stilista Giorgio Armani, il regista Gabriele Salvatores, il ballerino Roberto Bolle, la presentatrice tv Simona Ventura, l’oncologo Umberto Veronesi e il calciatore della Roma Daniele De Rossi.

Moltissime le firme di prestigio e autorevolezza, come quella di Riccardo Bettiga, il Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, o di Maria Paola Canevini, docente di Neuropsichiatria infantile all’Università di Milano, o ancora del magistrato Stefano Celentano e la deputata del PD Paola Concia. E poi gli attori Claudio Amendola, Asia Argento, Margherita Buy, Cristiana Capotondi, Sergio Castellitto, Laura Chiatti, Carolina Crescentini, Pierfrancesco Favino, Isabella Ferrari, Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Sergio Rubini, Claudio Santamaria, Riccardo Scamarcio, Pietro Sermonti e Kasia Smutniak.

Tutti insieme si sono uniti per indirizzare una lettera ai parlamentari, in cui affermano che «la legge Cirinnà rappresenta, oggi, l’occasione storica di fare un primo passo verso il riconoscimento di diritti civili e umani fondamentali. È tardi per perdersi in strategie politiche, si sta parlando delle vite concrete di milioni d’italiani in estenuante attesa di esistere agli occhi dello Stato.

Siamo fuori tempo massimo, come hanno chiaramente indicato la Corte Costituzionale e la Corte Europea dei Diritti Umani. La legge Cirinnà è già frutto di numerosi compromessi con un Parlamento che, in nome di una presunta difesa dell’infanzia, sceglie di ignorare i bambini italiani che oggi crescono privati dei loro diritti. Se comparata alle leggi vigenti nei Paesi a noi vicini e affini, questa legge, oltre ad arrivare ultima in Europa occidentale, garantisce il minimo dei diritti alle persone LGBT».

Tra i firmatari, anche Daria Bignardi, Fausto Brizzi, Victoria Cabello, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, Maurizio Cattelan, Paola Cortellesi, Carlo Cracco, Geppi Cucciari, Ilaria D’Amico, Serena Dandini, Concita De Gregorio, Lapo Elkann, l’editore Carlo Feltrinelli, Carla Fracci, Umberto Galimberti, l’editore Giuseppe Laterza, Gad Lerner, Luciana Littizzetto, Mara Maionchi, Alessia Marcuzzi, Valeria Marini, Marta Marzotto, Aldo Nove, Andrea Occhipinti, Alba Parietti, Veronica Pivetti, Virginia Raffaele, Massimiliano Rosolino, Roberto Saviano, Michele Serra, Luca Sofri, Silvio Soldini, Franca Sozzani, Oliviero Toscani, Donatella Versace e Paolo Virzì, mentre tra i cantanti figurano Malika Ayane, Loredana Berté, Jovanotti, Carmen Consoli, Fedez, Tiziano Ferro, Francesco Guccini, Ligabue, Max Gazzé, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Gianna Nannini, Laura Pausini, Max Pezzali, Eros Ramazzotti, Ron, Nina Zilli e Zucchero, senza dimenticare quelli che i nastri arcobaleno li hanno sfoggiati direttamente sull’Ariston, come Arisa, Dolcenera e Noemi.

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