Officina delle idee

UNIVERSITÀ TELEMATICHE, ELIO PARIOTA OSPITE A DENTRO I FATTI

Il Direttore generale di Pegaso, ha parlato della digitalizzazione della cultura e dei nuovi strumenti del sapere.

Come gli ascoltatori abituali di Radio Club91 ormai ben sapranno, Dentro i fatti riserva immancabilmente uno spazio d’eccezione al dialogo sulla cultura, con tutto ciò che questo può significare: dal problema degli abbandoni scolastici alle università italiane, passando per la formazione del personale e per gli sviluppi che la nuova era del digitale ha portato anche nel campo dell’istruzione. Ospite dell’ultima puntata anche il Direttore generale dell’Università Telematica Pegaso, Elio Pariota, con il quale Samuele Ciambriello ha avviato un dialogo sulle prospettive future delle università nostrane e sui modi in cui la conoscenza transita da un canale all’altro. Contribuire alla formazione dei giovani significa infatti anche valutare e tenere presenti le moderne forme della comunicazione.

«Oggi, nella società della conoscenza, il problema è verificare come transita il sapere. Attraverso la divulgazione e la cultura del digitale questa conoscenza dev’essere sempre più democratica, dev’essere sempre più orizzontale, e per questo credo che oggi le nuove tecnologie siano l’orizzonte al quale tutti, soprattutto gli operatori del settore della formazione, devono tendere. Credo che prima o poi le università dovranno tutte dotarsi di queste metodologie. Non è più possibile pensare che la formazione venga somministrata così come siamo stati abituati noi tra i banchi di scuola e fino all’università, in modo cattedratico».
Le università telematiche, in effetti, rispondono ad una necessità sempre più reale della nostra società in cui la comunicazione e l’informazione viaggiano ad una velocità maggiore giorno dopo giorno.

«Oggi si vuole che tutti i concetti a disposizione, anche se in pillole, vengano maneggiati anche attraverso uno smartphone, e questo è il nuovo modello al quale tutti dobbiamo prima o poi fare riferimento».

Il discorso, naturalmente, richiama l’attenzione sul problema degli strumenti di cui gli enti deputati alla formazione, dei giovani come della futura classe di insegnanti, devono assolutamente dotarsi per tenersi al passo coi tempi. Importante, però, è anche ricordare che le università telematiche non sono affatto in concorrenza con gli atenei tradizionali, come ci tiene a sottolineare Pariota.

«Da quando siamo nati, noi non siamo mai stati concorrenti di nessuno, nel senso che la digitalizzazione è qualcosa di complementare, è la naturale prosecuzione di quella che è l’attività formativa di tipo tradizionale. Chi ci vuol vedere concorrenti secondo me è in grosso errore. Peraltro le università tradizionali sono quelle dalle quali tutti proveniamo. Io non godo affatto nel vedere che il nostro sistema universitario a volte langue o mostra qualche crepa; piuttosto vorrei avere un sistema universitario complessivamente valido a livello internazionale, anche per dire la nostra come Italia. Non ci deve essere frattura e contrapposizione tra le università telematiche e quelle tradizionali.»

Potrebbe piacerti...