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VALENTE:”VALE LA PENA RIEDUCARE ” CIAMBRIELLO:”RECLUSI,MA NON ESCLUSI”

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Valeria Valente ,deputato del PD e candidata a sindaco di Napoli, ha fatto visita al carcere di Poggioreale. Dopo aver ascoltato dal direttore della casa circondariale Antonio Fullone numeri, attività e problematiche alla detenzione, si è intrattenuta con un gruppo di agenti della polizia penitenziaria.
Oggi a Poggioreale ci sono 2034 detenuti su una capienza di 1600.
Sono 752 gli agenti in servizio presso Poggioreale, un centinaio di unità in meno rispetto alla richiesta dei sindacati. Un rappresentante sindacale ha elogiato la direzione del carcere perchè per la prima volta c’è stato un accordo sindacale tra le parti, accordo quadro: organizzazione del lavoro.
L’on.Valente ha poi visitato il padiglione Firenze dove ci sono i cosiddetti “primari”, quelli che per la prima volta entrano in carcere.
Una ventina di loro erano intenti, come ogni venerdì pomeriggio ,a vivere il progetto ” I colori della pittura”, promossa dall’associazione La Mansarda, presieduta da Samuele Ciambriello. Il Presidente Ciambriello ha spiegato alla Valente che “l’obiettivo finale di questa altra nostra iniziativa a Poggioreale non è solo di creare un’opera con le proprie mani e dei murales nel corridoio del padiglione, ma soprattutto di apprendere l’arte del disegno e della pittura e di imparare ad esprimersi e comunicare attraverso le immagini. Un modo per interrogarsi, porsi domande ed esprimersi attraverso l’arte. Queste persone, private giustamente della libertà, sono recluse, ma non escluse”.
L’incontro si è concluso, in maniera suggestiva, quando i detenuti hanno intonato con Ciambriello, presente all’incontro, l’inno dei tifosi del Napoli: “Un giorno all’improvviso.”
Per Valeria Valente:”Se si viene rieducati vale la pena anche il carcere. Ma occorre investire in prevenzione, fatta di contrasto alle povertà e all’esclusione sociale. Alla persona che sbaglia va tolto il diritto alla libertà, ma non diritto alla dignità.Bene fanno i volontari a relazionarsi ai detenuti con esperienze concrete di socializzazione e di corsi professionali. La recidiva diminuisce nei soggetti che hanno vissuto in carcere esperienze che sono state “una zattera” per le persone recluse. Nell’area di Nola si sta realizzando un nuovo carcere per 1200 detenuti, per decongestionare il sovraffollamento. Occorra che il Parlamento riveda anche alcune leggi che in materia di tossicodipendenza ed immigrazioni portano più alla detenzione che al recupero.”

 

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