Cultura

Vanni Piccolo, vittima di una vile aggressione omofoba

Non si sminuisca come uno scherzo, ne come un gioco. È il segno vile dell’arretratezza culturale e sociale in cui sta scendendo l’Italia. La testimonianza ulteriore, purtroppo, che siamo ben lontani dal riconoscere diritti indipendentemente dall’orientamento sessuale. Ebbene si, nel 2014, nel pieno dell’esplosione tecnologica e scientifica che ha fatto passi da gigante soprattutto negli ultimi decenni, la civiltà umana ed in particolare quella italiana sta tornando ad epoche preistoriche su temi che dovrebbero essere scontati: la parità di diritti indipendentemente da tutto.

Il tema è questo: la differenza, quella che fa paura. Perché diversi dal modo di vedere, di sentire o anche di pensare, imposto da filtri sociali obsoleti. Quando leggeranno la storia, chi verrà molto dopo di noi, non potrà che pensarci con un sorriso amaro di chi ha quasi vergogna, imbarazzo per la barbarie culturale della nostra nazione.

«Ancora una volta attacchi omofobi colpiscono un esponente storico della comunità LGBT con il chiaro intento di danneggiarne l’immagine e la dignità», sostiene la Comunità Napoletana Antinoo che si stringe intorno a Vanni Piccolo, vittima innocente che, in uno sfogo alle telecamere de La Repubblica, riserva un pensiero ai giovani: «Mi è passato un flash – afferma Piccolo – se un ragazzo o una ragazza di 16 anni avesse trovato sulla porta della propria casa il disegno che ho trovato io, non so se non sarebbe andato direttamente al balcone per buttarcisi di sotto. E questa è una pena che veramente mi sto portando dentro. Voglio dire a questi ragazzi che non sono soli».

« L’Arcigay di Napoli Antinoo – continua il responsabile provinciale Antonello Sannino – esprime solidarietà al proprio socio onorario Vanni Piccolo rinnovandogli supporto e pieno sostegno. La vita privata e sociale dei cittadini e delle cittadine gay, lesbiche e trans non può essere costantemente sotto la minaccia di chi diffonde odio e discriminazione».

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