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VENEZUELA ,L’USCITA DELL’OSA CELEBRATA DAL GOVERNO MADURO

Il presidente Nicolás Maduro ha celebrato con una serie di manifestazioni di piazza l’uscita dall’Organizzazione degli stati americani (OSA), la richiesta era stata avanzata con l’invio di una lettera inviata due anni fa da Caracas alla Segreteria Generale dell’Organizzazione. Il Consiglio permanente dell’OSA, ad inizio aprile ha riconosciuto come rappresentante del Venezuela Gustavo Tarre Briceño, inviato dell’Assemblea nazionale, dove la maggioranza fa capo all’opposizione guidata da Juan Guaidó. Nei giorni scorsi, come riportato dall’Agenzia Nova, diverse migliaia di manifestanti hanno assistito ai discorsi tenuti da Maduro e da diversi altri esponenti del governo. Maduro su Twitter aveva scritto, parlando a nome di un «popolo si mobilita per celebrare il nostro definitivo ritiro dal Ministero delle Colonie degli Usa, Venezuela libero e indipendente». L’Osa, nei mesi scorsi aveva approvato una risoluzione con la quale non riconosceva il nuovo mandato del presidente Nicolás Maduro. Solo in seguito, il segretario generale Almagro aveva riconosciuto Guaidó come presidente ad interim, ricevendo da questi il ritiro della decisione di lasciare l’organismo già formalizzata dal governo venezuelano. Nei giorni scorsi, il Consiglio permanente ha dato a Gustavo Tarre Briceño il placet per rappresentare il Venezuela nel Consiglio, grazie a una risoluzione passata con 18 voti favorevoli, nove contrari e sei astensioni. Caracas ha criticato puntualmente ogni passaggio compiuto dall’OSA in favore di Guaidó. Il riconoscimento di Briceño, secondo una nota diffusa nei giorni scorsi dal governo di Maduro, è una «sfacciata e criminale violazione del diritto internazionale. Tant’è che si parla di «una delle decisioni più infelici prese nella lunga storia degli abusi giuridici e politici di questa organizzazione, una volgare strumentalizzazione, una pressione contro gli stati membri per soddisfare i desideri della politica di Washington» ispirata a una nuova «dottrina Monroe». La decisione di Maduro di lasciare l’Osa era stata formalizzata esattamente due anni fa, a seguito delle denunce fatte dall’organizzazione circa le «violazioni dell’ordine costituzionale» a Caracas. Il leader dell’opposizione, Juan Guaidó, ha denunciato che gruppi armati e sostenitori di Maduro gli hanno impedito, attraverso dei posti di blocco, di raggiungere la città di Barquisimeto, capoluogo dello stato di Lara, dove ieri era prevista una manifestazione. Guaidó ha esortato per il prossimo 1° maggio, la popolazione della città a scendere comunque in piazza a tutti i venezuelani.

A cura di Raffaele Fattopace 

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