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Vomero: abbattuto un altro platano in piazza Vanvitelli Continua la decimazione delle storiche alberature

 ” Dopo il recente episodio in via Cimarosa, al Vomero, quando all’improvviso pezzi di un grosso platano sono caduti sulla carreggiata, col rischio di causare l’ennesima tragedia, sembra che sia in atto una vera e propria psicosi nei confronti delle alberature stradali, la quale, negli ultimi tempi, ha già prodotto diversi abbattimenti tra i quali quelli di altri due alberi sempre in via Cimarosa di altri tre platani, rispettivamente in piazza Fuga e in via Enrico Alvino e in via Luca Giordano, sempre al  Vomero  – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Come se non bastasse stamani è toccato a un altro platano secolare, posto nella centralissima piazza Vanvitelli, nei pressi dello storico orologio, in un tratto di marciapiede dove attualmente si trovano ombrelloni, tavolini e sedie di un pubblico esercizio “.

  ” Fino a ieri sera il platano, uno dei sette residuati nella piazza simbolo del quartiere collinare era la suo posto e svettava fino all’ultimo piano dell’edificio adiacente – puntualizza Capodanno -. Stamani la decisione di eliminarlo, lasciando nella fonte solo un moncherino del tronco di circa un metro d’altezza. Una scena che ha richiamata alla memoria quella dell’abbattimento di un altro platano, sempre in piazza Vanvitelli, nei pressi di un’edicola di giornali, avvenutacirca cinque anni fa, nell’aprile del 2014. Anche in quel caso nella fonte rimase la ceppaia che, dopo oltre un lustro, è rimasta ancora al suo posto senza essere estratta per piantare una nuova essenza  “

 ” Abbattimenti – sottolinea Capodanno – rispetto ai quali alcuni residenti hanno palesato, anche attraverso i social network, non poche perplessità, chiedendo che venga fatta chiarezza sui motivi posti alla base delle decisioni che si fanno assumendo al riguardo, anche attraverso l’accesso agli atti, per quella che sembra assumere i connotati di una vera e propria decimazione delle alberature stradali, le quali rappresentano da sempre un filtro naturale, dal momento che notoriamente, attraverso  il processo della fotosintesi, trasformano l’acqua e l’anidride carbonica in ossigeno, utilizzando l’energia proveniente dai raggi solari che colpiscono le foglie. Non solo ma offrono, con rami e foglie, ombra e refrigerio ai passanti, particolarmente graditi in queste giornate di caldo africano “.

   “ Sia chiaro – continua Capodanno – è giusto da parte degli uffici competenti, attraverso personale qualificato,  effettuare tutte le verifiche e gli interventi del caso per salvaguardare l’incolumità dei passanti. Si osserva però che, se questi interventi fossero stati fatti per tempo, molti platani, che furono piantati all’atto della nascita del “Nuovo Rione”, voluto dalla legge per il  Risanamento di Napoli nel 1885 e dunque hanno oltre un secolo di vita, potevano essere salvati. Difatti, negli ultimi tempi, anche a causa dell’elevato tasso di inquinamento delle strade del quartiere collinare, i platani secolari sono stati attaccati da diversi agenti patogeni, tra i quali quello del cosiddetto cancro colorato. Danni ha causato anche la tingide del platano che ne ha infestato le foglie, oltre ad arrecare fastidiose punture alle persone “.   “ Insomma – puntualizza Capodanno – uno stato di degrado del già scarno patrimonio arboreo che sta producendo l’abbattimento di numerosi platani, come testimoniano ancor oggi le tante, troppe fonti d’albero vuote.  E’ auspicabile che si assumano, con l’immediatezza del caso, gli opportuni e non più differibili provvedimenti “.

 

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