Economia e Welfare

CRIOCONSERVAZIONE, AL MOSCATI DI AVELLINO INAUGURATO IL REAPARTO D’ECCELLENZA

 

La città ospedaliera di Avellino si candida ad essere punta di diamante della sanità in Regione Campania. E’ stato inaugurato nella giornata di ieri, all’ospedale Moscati di Avellino, il reparto che si occupa della crioconservazione delle cellule germinali dei malati di tumore. Le cellule vengono conservate a 200 gradi sotto zero con il supporto dell’azoto.

 

Il progetto, promosso dalla Regione Campania, è finalizzato alla creazione di una Rete Multidisciplinare di specialisti per la preservazione della fertilità di giovani pazienti che rischiano, a causa di patologie e/o di terapie dannose per la funzione delle gonadi, di vedere compromessa la propria capacità riproduttiva.

 

Nel corso del convegno dal titolo “Conservazione della fertilità nei pazienti oncologici”, organizzato dall’Unità Operativa di Fisiopatologia e riproduzione della coppia dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, sono intervenuti autorità locali e specialisti.

 

Prezioso l ‘inetrvento della presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio, presente nell’aula magna del Moscati per la presentazione del progetto. All’onorevole D’Amelio abbiamo chiesto un parere circa  l’importanza di questa eccellenza tutta irpina.

 

Presidente D’Amelio, le zone interne conservano eccellenze nazionali, cosa vuol dire per la Regione una simile iniziativa?

 

“Il Moscati rientra le cinque realtà nazionali in questo campo specifico. Come Regione, in uno ai grandi nomi e alle personalità che comporranno questo reparto, daremo grande sostegno”.

 

Maggiori opportunità di lavoro per i giovani che credono nelle professioni mediche?

“Certamente, poichè nel reparto diretto dal dott. Cristofaro De Stefano, saranno impegnati giovani borsisti. I giovani devono credere in sè stessim ma anche nei territori di appartenenza”.

 

Lo sblocco del turn over aiuterà la situazione di criticità organica al Moscati?

“Abbiamo perso troppe figure in questi anni, ,poichè partivamo da una dotazione organica già insufficiente. Ora con lo sblocco parziale del 2011, 2012, 2013 e con lo sblocco totale dell’anno 2015, sicuramente non gestiremo solo l’emergenza, ma potremo parlare di programmazione per una struttura di terzo livello che è riferimento regionale ed anche nazionale per alcune patologie”.

 

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