GOMORRA NON E’ UN DESTINO. RIPARTIRE DALLE PERIFERIE E DALLA LOTTA ALLE DISEGUAGLIANZE.

“Ammore e malavita”,ci volevano due romani per mettere in scena un’intelligente ridicolizzazione della rappresentazione cui ormai Napoli è condannata. Da un po’ di tempo, complici alcuni libri, film e serie tv, a Napoli dilaga un certo “Gomorrismo”, ma vogliamo ricordare a tutti che questa città non è solo cupa e nera come la vogliono far sembrare. Su Scampia grava lo stigma mediatico del “Gomorrismo”. Scampia è il più grande laboratorio sociale d’Italia, composto da 120 associazioni che hanno tenuto sveglie le coscienze in questi anni. Per i media e l’immaginario collettivo è un luogo di perdizione. Un’estrema periferia del Sud, un luogo dove lo Stato si è arreso.

La città di Napoli non può perdere la sua anima che è nelle periferie. E’ dalle periferie che dipende il destino di una città.

Viviamo in una città non solo ingiusta ma anche poca dinamica e coesa. Una città che spesso non ha memoria, vive il muro dell’omertà. Nessuno può chiamarsi fuori, nessuno può pensare che la lotta alla corruzione, alla camorra sia un problema che riguardi altri. Penso che occorra ripartire dalle periferie, dalle diseguaglianze che lì si vivono, dal dinamismo presente,  dalla rinascita morale e sociale in atto attraverso una rete laica e cattolica. Nelle periferie si vive la speranza che è una virtù che ha che fare con il futuro, è un guardare lontano anche con la Chiesa e nella Chiesa.

Ma la devianza alla criminalità organizzata è anche un esito eclatante della corruzione e della latitanza della politica da questi luoghi. Spesso la criminalità politica si intreccia con quella organizzata e con la criminalità economica.

Su Scampia grava lo stigma mediatico del “Gomorrismo”. Però c’è anche una grande presenza di speranza, ma è come se mancassero le condizioni per farsi ascoltare e farsi proposta. Educazione, condivisione, testimonianza e poi? A Scampia, come nelle altre periferie, chi partecipa non decide e chi decide non partecipa e non promuove. Periferie come luogo di disagio e come stato esistenziale di emarginazione: senza servizi, senza negozi, senza uffici, senza vivibilità, senza sicurezza.
Gomorra non è un destino, c’è una realtà positiva del quartiere che può contrastarla se lo Stato e le Istituzioni, ai vari livelli, fanno al loro parte.

Nelle periferie, nei quartieri degradati, ci sono fragili equilibri che sono minacciati sia dalla malavita che dall’espandersi delle diseguaglianze.

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