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LA GREENPEACE ACCUSA LA SAMSUNG DI ALIMENTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: L’AZIENDA REAGISCE

La Greenpeace International ha puntato il dito contro Samsung, colpevole di non pensare all’ambiente e lancia una petizione per convincere il colosso sudcoreano a fare la propria parte nella lotta al cambiamento climatico.
Dalle percentuali emesse risulta che la Samsung usi solo l’1% delle fonti rinnovabili, a differenza della Apple che invece raggiunge il 100% di energia pulita.
“Questo gigante addormentato è troppo grande per essere ignorato e non abbiamo tempo da perdere, bisogna smettere di alimentare il cambiamento climatico” si legge nella petizione dell’organizzazione ambientalista.

A Seul infatti l’azienda Samsung sta studiando un nuovo tipo di batteria in grado di ridurre al minimo i tempi di ricarica e potenziarne al massimo la sua durata. Il rivoluzionario elemento usato è il grafene, materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio che permetterebbe una ricarica completa in 12 minuti. Il grafene ha infatti mostrato una nuova proprietà che in un prossimo futuro potrebbe favorire la produzione di energia rinnovabile e pulita, in quanto i materiali a base di grafene possiedono una capacità straordinaria di assorbire gli inquinanti organici, con particolare riferimento agli idrocarburi, sia per l’aria, l’acqua e il suolo.

I dettagli sulla tecnologia in questione sono stati pubblicati sulla rivista Nature, dove il team di ricercatori  spiega di aver individuato un meccanismo per utilizzare la sìlice (SiO2) e sintetizzare il grafene sotto forma di un “popcorn tridimensionale”. Le sfere di grafene ottenute sono poi state utilizzate per creare l’anodo e il catodo delle batterie agli ioni di litio, garantendo così risultati all’avanguardia.

Chiaro è che bisogna trovare il giusto compromesso tra costi e benefici, in quanto l’importo per produrre tali batterie è molto  elevato e per tale motivo l’azienda sta valutando se investire o meno.  “Ci vorrà molto tempo prima che le batterie a base di grafene siano prodotte in serie”, così ha dichiarato la società coreana al Financial Times.

Martina Fiorentino

 

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