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22 MARZO : DAL PRIMO ALBUM DEI BEATLES ALLA VITTORIA DEL NAPOLI CONTRO IL BRESCIA NEL 1970

Il 22 Marzo è una data ricca di avvenimenti  storici , politici , culturali ed anche sportivi, che hanno caratterizzato e resa importante questa giornata. Tra gli avvenimenti storici di maggior rilievo ricordiamo l’uscita del primo album dei “Beatles “avvenuta nel 1963 . L’era del rock era già un fatto compiuto grazie a mostri sacri come Elvis, Jerry Lee Lewis e Little Richard. Eppure di lì a poco il mondo conobbe una rivoluzione musicale e culturale senza precedenti, destinata a durare sette anni: la Beatlesmania! Mentre il rock delle origini parlava esclusivamente americano e sembrava già nella sua fase di declino (coinciso con la lunga assenza di Elvis, impegnato con il servizio militare), nella vecchia Inghilterra i tempi erano maturi per un cambio della guardia sulla scena musicale. A colpi di rock, beat e pop, numerosi artisti del Regno Unito (per lo più inglesi) avrebbero dettato legge nel mercato discografico europeo e americano, dando vita alla cosiddetta British invasion.  La prima fase di questa nuova stagione si verificò tra il 1964 e il 1967, quando s’imposero sulla scena grandi rock band come The Rolling Stones, The Who ma soprattutto quattro ragazzotti di Liverpool, la cui storia ebbe inizio nella chiesetta di Saint Peter, nei sobborghi della città. Qui il sedicenne John Lennon, chitarrista dei Quarrymen, incontrò il quindicenne Paul McCartney, che fu ammesso nella band come bassista. Il successivo ingresso nel 1958 del chitarrista George Harrison, amico di McCartney, e, due anni dopo, del batterista Pete Best segnò l’inizio di un tour per i locali di Liverpool, dove si esibirono con il nome di Johnny and the Moondogs e successivamente, dopo l’ingresso del bassista Stuart “Stu” Sutcliffe, come Long John & The Silver Beetles e The Beat Brothers. Il primo grande palcoscenico arrivò nel 1960 con il concerto di Amburgo, dove debuttarono come The Beatles, in cui veniva storpiato “beetle” (“scarafaggio”), sottolineando con il termine “beat” (“battere”, “picchiare”) che la loro musica rock colpiva duro.  L’eco della loro musica arrivò alle orecchie dei produttori della Parlophone Records (parte del gruppo Emi), in particolare di George Martin che rimase conquistato dalle note di brani come Love Me Do e Ask Me Why. Dopo l’addio di Best, sostituito da Richard Parkin Starkey, in arte Ringo Starr, si arrivò all’incisione dell’album d’esordio, registrato in una sola giornata (quindici ore) nei mitici Abbey Road Studios. Intitolato Please, please me, dall’omonimo singolo uscito l’anno precedente e balzato ai vertici delle classifiche, l’album uscì il 22 marzo del 1963 con in copertina l’immagine dei “Fab four” (i “favolosi quattro”, il loro soprannome più celebre), ritratti nella tromba delle scale degli “studios”. Quattordici i brani contenuti che, da I Saw Her Standing There a Twist and Shout, portavano una carica esplosiva nel sound e nei testi. In meno di un anno fu subito “Beatlesmania” nelle scelte musicali e nei costumi dei giovani, con molti che imitavano la tipica capigliatura a caschetto dei “quattro”. Vendite e riconoscimenti non tardarono ad arrivare e due anni dopo si ritrovarono, poco più che ventenni, insigniti del titolo di Baronetti dell’Ordine dell’Impero Britannico, per gentile concessione della regina Elisabetta II. Questa data ricorda anche la nascita di personaggi illustri come Mario Cipollini , un ex ciclista su strada. Professionista dal 1989 al 2008, vince un Campionato del mondo (Zolder 2002), una Milano-Sanremo, quarantadue tappe del Giro d’Italia, dodici del Tour de France e tre della Vuelta a España. Si aggiudica per tre volte la classifica a punti al Giro d’Italia. Altro personaggio di grande rilievo è Nino Manfredi , artista che ha dato grande lustro al cinema italiano . Nato a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone, e morto a Roma nel giugno 2004, Saturnino Manfredi, in arte Nino, rimase sempre legato alle sue origini ciociare, recitando spesso in dialetto a teatro e sul grande schermo. La versatilità recitativa, altrettanto abile nei tempi comici e in quelli drammatici, si forgiò nella lunga gavetta a teatro, sua prima passione, dove alternò la rivista ai drammi shakespeariani, recitando per grandi registi Giorgio Strehler ed Eduardo De Filippo Apprezzato in TV dopo “Canzonissima”, il battesimo con il cinema avvenne dapprima come doppiatore e poi come attore, diventando un protagonista della commedia all’italiana a partire dal film L’audace colpo dei soliti ignoti (1959) di Nanny Loy. Seguirono interpretazioni magistrali in “L’impiegato”, “Made in italy”, “Nell’anno del Signore”. Memorabili le performance drammatiche in Per grazia ricevuta, che gli valse come regista un “Premio per la migliore opera prima” al Festival di Cannes del 1971, “Pane e cioccolata”, “In nome del Papa Re” e “Café Express”, che lo portarono a vincere 9 David di Donatello e 5 Nastri d’Argento. Commovente la straordinaria interpretazione di Geppetto nella serie televisiva “Le avventure di Pinocchio” (1972) di Luigi Comencini. Autore di popolari canzoni, alcune entrate nel repertorio classico romano, lasciò un’ultima toccante testimonianza nella pellicola spagnola “La fine di un mistero”, prima di spegnersi il 4 giugno del 2004, lo stesso giorno della dipartita di due illustri colleghi: Alberto Sordi e Massimo Troisi. In ambito sportivo , ricordiamo la vittoria del Napoli contro il Brescia nella stagione 1969/70 .Il match terminò 1-2 in favore degli azzurri grazie alle reti di Bianchi e Juliano . Il gol che regalò la vittoria a Brescia porta la firma di Antonio Juliano. “Totonno” è il secondo azzurro di sempre alle spalle soltanto di Bruscolotti. Per Juliano 38 gol nelle sue 505 presenze in maglia azzurra: 26 in 394 di campionato, 10 nelle 72 di coppa Italia e 2 nelle 39 in Europa. A fine torneo gli azzurri chiusero al sesto posto.

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