ultimissime

26 Marzo: giornata di scioperi in tutta Italia, a Bologna si manifesta su più fronti

Oggi giornata di scioperi a Bologna, così come nel resto d’Italia. Le proteste toccano vari fronti, dai bus agli ospedali fino alla scuola.

In una situazione a rischio si trovano i bus a Bologna, tanto che è stato organizzato uno sciopero di 24 ore con fermo del personale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna). Lo sciopero si svolgerà dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio della giornata di oggi. Negli orari di sciopero, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti.


Saranno garantite unicamente le corse dal capolinea centrale verso la periferia, e viceversa, con orario di partenza fino alle ore 8.15 al mattino e fino alle ore 19.15 alla sera.

Per effetto dello sciopero, gli sportelli Tper di via San Donato 25, attivi per il rilascio di contrassegni per le aree regolamentate dal Piano Sosta, potranno essere chiusi o subire una riduzione dei servizi nel corso dell’intera giornata.

Oltre ai trasporti, oggi venerdì 26 marzo anche il mondo della scuola si mobilita. Cobas Bologna e il Coordinamento precari della scuola scendono in Piazza del Nettuno dalle 10 per far sentire la loro voce nella giornata dello sciopero nazionale della scuola.

Le ragioni della protesta sono da identificarsi nella Didattica a Distanza. Sugli striscioni preparati dai manifestanti si legge infatti: “Usciamo dagli sche(r)mi” perché “questa casa non è una scuola“.

Affinché le scuole riaprono e si ritorni a studiare in sede sono stati organizzati manifestazioni, presidi, flashmob e lezioni all’aperto lanciate da Priorità alla Scuola in tutta Italia.

Ma la Dad non è l’unica ragione della protesta. Con la mobilitazione nazionale Priorità alla Scuola chiede anche che una parte consistente del Recovery Fund sia riservata al rilancio della Scuola pubblica.

Il rilancio della scuola – sottolineano gli esponenti Priorità alla Scuola- non può avvenire solo attraverso l’incremento della digitalizzazione, visto che la DAD sta dimostrando di avere conseguenze negative sulla salute psico-fisica di bambine/i e ragazze/i. La scuola richiede piuttosto investimenti per potenziare la dimensione socio-relazionale dell’apprendimento

Sembrerebbe quindi che la didattica a distanza, come da molti sostenuto, più che un rimedio, viene considerato un veleno per la vita degli studenti che a causa di ciò non interagiscono più tra di loro.

Nella giornata di oggi a protestare sono anche i lavoratori della sanità pubblica e privata, aziende pubbliche di servizio alla persona (ASP) e cooperative sociali che gestiscono servizi sanitari e socio-sanitari con presidio presso la sede della Regione Emilia Romagna.

Le ragioni sono da analizzare nelle condizioni di lavoro precarie in cui essi versano che mettono a repentaglio la loro sicurezza, inoltre si richiede la revisione dei criteri di accreditamento delle strutture socio-sanitarie ed il potenziamento della sanità pubblica, affinché ci possa essere un miglioramento delle prestazioni sanitarie.

A Bologna in piazza anche i riders protestano in occasione del No Delivery Day, a riprova del fatto che non bastano gli impegni formali ma occorre aggiungere sostanza e serietà alle promesse fatte ai lavoratori, da parte delle aziende e delle istituzioni.

La manifestazione si svolgerà oggi pomeriggio in piazza Nettuno, a partire dalle 18.30.

Potrebbe piacerti...