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ADDIO AI VOUCHER E LE NUOVE NORME SUGLI APPALTI.SUPERATO IL REFERENDUM RESTA LA DISCUSSIONE IDEOLOGICA.

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri un decreto legge che cancellerà non solo i voucher, ma anche le nuove norme sugli appalti (oggetto del secondo quesito referendario promosso dalla Cgil). “Lo abbiamo fatto nella consapevolezza che l’Italia non ha certo bisogno nei prossimi mesi di una campagna elettorale su temi come questi”, ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine del Consiglio dei ministri.

I voucher si apprestano dunque ad essere cancellati (a partire dal 2018) e in questo modo salterà anche la consultazione referendaria messa in campo dal sindacato guidato da Susanna Camusso. Nel decreto viene recepito il testo su cui si è lavorato durante le ultime settimane nella commissione Lavoro di Montecitorio, che inizialmente non prevedeva l’abolizione tout court ma una drastica riduzione dello strumento limitandolo soltanto alle famiglie. Nelle ultime ore, però, c’è stata una virata della maggioranza verso la totale cancellazione, decisione che nella serata di ieri si è formalizzata con la votazione in Commissione Lavoro di un emendamento proprio a firma Pd. Sarà tuttavia garantita una soluzione per la transizione, cioè tutti coloro che hanno già acquistato i buoni lavoro potranno utilizzarli fino al prossimo 31 dicembre.

La decisione di ieri, secondo Gentiloni “libera il tavolo da una discussione ideologica che non ci avrebbe aiutato, che non ridimensiona certo l’impegno a regolare in modo moderno e avanzato il mondo del lavoro”. “Nelle prossime settimane – aggiunge – risponderemo all’esigenza di una regolazione seria per il lavoro saltuario e occasionale nella consapevolezza che quello strumento si era deteriorato e che aveva gradualmente modificato le intenzioni iniziali per il quale era stato introdotto”.

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