Cultura

“AFFIDO ED ADOZIONE”, ALLA SEDE DELL’UNIVERSITA’ TELEMATICA PEGASO A NAPOLI, SI E’ SVOLTO IL CONVEGNO SUL TEMA. NE HANNO DISCUSSO PERSONALITA’ ILLUSTRI ED ESPERTI DEL SETTORE

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In Italia ci sono 30mila bambini senza famiglia. Di questi, 15mila sono in affidamento, gli altri 15mila vivono in case famiglie. Una percentuale elevata è rappresentata da minori stranieri non accompagnati. Eppure, continuano a crollare le adozioni in Italia. In quattro anni, infatti, si è passati da 4.130 del 2010 ai meno di 2mila del 2014. Colpa della crisi, della lentezza della burocrazia o dei costi eccessivi: sta di fatto che sempre meno bambini vengono accolti dalle famiglie italiane. E Napoli non fa eccezione: appena 80 le adozioni andate a buon fine solo nel 2014.
Di questo si è parlato lunedì nel corso di un convegno svoltosi presso la sede di Napoli dell’Università Telematica Pegaso. “Affido e adozione” è stato il titolo del dibattito che ha visto confrontarsi intorno al tema quanto mai attuale, il presidente del Tribunale dei Minori di Salerno, Pasquale Andria; il presidente dell’Università Pegaso, Danilo Iervolino; il presidente dell’Associazione Ariete, Anna Torre; il presidente dell’Associazione nazionale dei Sociologi, Pietro Zocconali; la professoressa di Metodi e tecniche del Servizio sociale presso l’Università degli Studi di Genova, Silvana Mordeglia; la psicologa e psicoterapeuta, Fausta Nasti; l’avvocato e docente di Diritto di Famiglia dell’Università Telematica Pegaso, Alessia Schisano. A moderare il direttore di Panorama, Giorgio Mulè.
Le adozioni sono crollate non solo per le lungaggini burocratiche – ha spiegato Pasquale Andria, presidente del Tribunale dei Minori di Salerno – ma anche perché sono diminuite le dichiarazioni di disponibilità delle famiglie alle adozioni. La crisi ha contribuito in parte, ma ad incidere è stato anche il maggiore ricorso alla procreazione assistita. A fronte di un numero ridotto di adottati, il numero di nati è arrivato a 10mila bambini”. Dietro l’insuccesso delle adozioni c’è anche un’errata valutazione delle coppie. Ne è convinta Silvana Mordeglia, docente di Metodi e tecniche del Servizio sociale presso l’Università degli Studi di Genova, e fino alla scorsa settimana presidente dell’Ordine nazionale degli Assistenti sociali. “Molte volte – ha detto – una buona e attenta valutazione delle coppie è alla base del successo. Per questo è fondamentale il lavoro di squadra, che solo un’equipe composta da sociologi, assistenti sociali, psicologi e avvocati può garantire”. Sulla necessità di fare rete ha insistito anche Alessia Schisano, avvocato impegnata da anni nella tutela dei minori: “è necessario formare una rete di professionisti che accompagni la famiglia sia nelle fasi precedenti l’adozione sia in quelle successive”.
Ed è in quest’ottica che l’Università Pegaso ha deciso di bandire un master in “Esperto di affido e adozione”, realizzato in collaborazione con l’associazione Ariete, presieduta da Anna Torre. “Un percorso multidisciplinare – ha spiegato la Torre – che mira a colmare il vuoto formativo nel settore e a preparare gli operatori ad affrontare le complesse problematiche dell’affido e dell’adozione”. “Siamo i primi in Italia – ha detto soddisfatto Danilo Iervolino, presidente di Pegaso – a istituire un master espressamente dedicato al tema. Siamo convinti che questa sia la strada che bisogna percorrere se si vuole davvero fare innovazione. E in un quadro così drammatico e complesso, che ha visto le adozioni in Italia dimezzarsi nel giro di dieci anni, la nostra Università è pronta a dare un contributo importante, perché spesso si dimentica che i soggetti da tutelare sono e saranno sempre i bambini”.

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