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AMATURO:”C’E LA NECESSITA’ DI REGOLAMENTARE LE PRIMARIE. COSI’ COME SONO, RISCHIANO DI DIVENTARE UN BOOMERANG”

Il video di Fanpage che ritrae alcune persone dare soldi ad altre per spingerli a votare alle primarie del PD a Napoli, fa ancora il giro del web. Immagini per le quali, Antonio Bassolino ha presentato ricorso alla Commissione di Garanzia del PD, ricorso peraltro bocciato dalla commissione stessa. Un quadro complesso, una ragnatela assai intricata, che ha indotto qualcuno a chiedere la regolamentazione delle primarie stesse. Linkabile.it, a questo proposito, ha voluto ascoltare il parere della professoressa Enrica Amaturo, Direttrice del dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli.

 

 

 

Raffaele Cantone, in una recente intervista, ha affermato riguardo alle primarie del PD a Napoli, che “non c’è reato, ma le elezioni vanno tutelate con regole certe”. Qual è il suo giudizio a riguardo?

“Sicuramente quando si sollevano tanti e tali dubbi sulle modalità delle primarie, è un modo per allontanare l’opinione pubblica. Le primarie nascono per mobilitare le persone e per cercare di creare un interesse attorno ad un partito dimostrandone trasparenza e democraticità. Se questo viene meno diventa un boomerang e si ritorce contro chi lo ha fatto. E’ ovvio che a questo punto bisogna che il partito democratico rifletta sulle regole certe. Bisogna chiarire bene come queste primarie vanno fatte. Del resto negli Stati Uniti sono regolamentate e funzionano proprio perchè sono regolamentate”.

 

Dal video di Fanpage.it, si evince come molte persone che sono andate a votare alle primarie del PD a Napoli, non conoscessero proprio i candidati. Dal punto di vista sociologico, è una cosa assai preoccupante…

Bisogna interrogarsi su quale sia la molla che scatta in queste persone che vanno a votare, non sapendo nemmeno di che competizione elettorale si tratti. Tutto ciò, naturalmente, fa nascere molti dubbi su come funzionino le primarie. Probabilmente c’è davvero la necessità di regolamentare tale strumento. Vediamo come sono organizzate e regolamentate negli altri paesi e cerchiamo di trovare una regolamentazione adatta per il nostro paese. Così come sono fatte, allo stato attuale, rischiano solo di diventare un boomerang”.

 

Rientra un po’ in un malcostume tutto italiano votare qualche partito, non per ideologia, ma perchè rappresenta questo o quel “capobastone”, che sfrutta il suo notevole bacino di voti?

“A questo proposito, non mi sento di dire se realmente è così oppure no. Bisogna avere un po’ di dati in mano, per poter fare qualche analisi precisa. Certo, il fatto che ci siano persone che vadano a votare senza avere consapevolezza di quello che fanno, denuncia una volontà di partecipazione viziata da altri fatti, che non siano il desiderio di partecipare. Quindi fa nascere dei dubbi sicuramente. Il punto vero, però, è trovare dei modi per evitare che questi dubbi nascano”.

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