Cultura

“Anche gli angeli mentono”, in libreria il nuovo noir di Cavalcanti

Anche gli Angeli mentono, è l’ultimo libro di Giacomo Cavalcanti edito da Guida. E’ un noir a tutti gli effetti, una sorta di confessionale alla rovescia in cui l’autore racconta la storia attraverso le parole di chi c’era o di chi in qualche modo ha avuto modo di confrontarsi con tasselli  fondamentali di  tragici avvenimenti.

Io scrivo di me stesso, ma i libri hanno anche il compito di stimolare il lettore. Un libro serve a tante cose, ma non deve mai annoiare, per cui, dopo le prime pagine che narrano la mia vicenda personale,  ho raccontato alcuni episodi che ho vissuto in prima persona. E’ quanto ha affermato l’autore in un’intervista per la trasmissione radiofonica Dentro i fatti, condotta da Samuele Ciambriello su Radio Club 91.

Il libro racconta le storie di detenuti e non e lo fa attraverso un linguaggio semplice, diretto e mai volgare. Ho trasformato degli episodi narrativi in una risorsa –  ha dichiarato Cavalcanti – ma alla fine cerco sempre di offrire un’alternativa a tutti. Se ci sono riuscito io, possono riuscirci anche gli altri.

Giacomo Cavalcanti, attraverso lo strumento letterario, si batte per vincere il silenzio. “Anche gli angeli mentono” arriva in libreria dopo altre pubblicazioni, quali “La rondine da terra non sa volare”, “Incarico colombiano”, “Maribo” e “Viaggio nel silenzio imperfetto”.  Sono diventato scrittore per vincere la solitudine e raccontare a me stesso la mia vita. Mi batto da anni per una riforma penitenziaria che trasformi la pena in qualcosa di rieducativo perché sono convito che se le persone che hanno commesso un reato ricevono aiuto e sostegno e la pena viene intesa in altro modo, tutti possono farcela. I presupposti ci sono. E’ quanto ha affermato, con coraggio e determinazione, Giacomo Cavalcanti.

Attraverso questo libro Cavalcanti narra  storie di detenuti e fatti accaduti dentro e fuori dal carcere, dando al lettore il privilegio di leggere la cronaca attraverso il racconto e la testimonianza di chi in quel momento era presente e assisteva ai fatti, di chi in quel momento era attore e spettatore di avvenimenti che irrimediabilmente sono diventati notizia.

Sono stato testimone delle storie che racconto in questo ultimo lavoro editoriale. Mi sento fotografo e regista dei fatti che ho raccontato. Tutto sommato sono un surrealista e noi scrittori scriviamo anche per far sognare le persone. Questo è uno dei motivi per cui i miei libri non sono atti giudiziari, ma sono dei veri e propri racconti di vita.

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