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Australian Open: Berrettini agli ottavi, battuto Alcaraz

Berrettini più forte della fatica: batte Alcaraz e vola agli ottavi di finale degli Australian Open, per la seconda volta di fila a Melbourne. Si decide tutto al super tie-break. Subito un mini-break in favore di Alcaraz, che restituisce il favore con un gratuito di rovescio: si gira sul 3-3. Berrettini si prende il mini-break di vantaggio con una stecca dell’iberico (6-4). Alcaraz perde gli ultimi due turni di battuta.

L’italiano trionfa in 4 ore e 10 minuti per 6-2 7-6(3) 4-6 2-6 7-6(5) contro Carlos Alcaraz prendendosi la rivincita della sconfitta ai quarti di finale di Vienna dello scorso anno. Una partita immensa ricca di colpi di scena (come la caduta del classe 1996 o il match point annullato nel 12° gioco), alti e bassi ma soprattutto più rimonte nella stessa partita che alla fine hanno premiato il romano. Ma l’applauso va ad entrambi, due campioni nel pieno rispetto del nobile sport.

Agli ottavi dell’Australian Open, Berrettini affronterà uno tra Sebastian Korda e Pablo Carreno. 

Il match

Lo spagnolo era dato come favorito anche dai bookmaker agli Australian Open, che non avevano scommesso troppo sul Matteone nazionale. Sarà perché nei primi due turni aveva dovuto fronteggiare un virus intestinale che lo aveva debilitato non poco. Il match era partito benissimo per Berrettini, capace di imporre subito la sua legge con un primo set dominato 6-2 e il secondo più lottato ma portato a casa al tie break.

Poi, la furia di Murcia, con un fisico ancora più asciutto e scolpito rispetto a un paio di mesi fa, ha preso le misure di Matteo: “L’ho già battuto – aveva detto alla vigilia – so come si fa. Ho imparato molto da quel match”. E infatti nel terzo set, quando la partita sembra ancora in pugno, Berrettini manca l’affondo decisivo permettendo al diavoletto allevato da Juan Carlos Ferrero di mettere un piede nella porta prima che si chiuda.

Carlitos vince il set per 6-4, riaprendo completamente la partita. Un colpo duro da digerire per il numero 1 italiano che nel quarto, invece di reagire, forse annebbiato dalla stanchezza, cede di botto consegnandosi 6-2 ad Alcaraz.

L’epilogo

Il quinto è il set più drammatico, non solo perché è da dentro o fuori ma perché Berrettini, che quando c’è di mezzo la jella ha sempre una corsia preferenziale, si storce leggermente la caviglia facendo un bel capitombolo. Silenzio, tensione, ansia, trainer. Una sistemata al piede dopo un veloce conciliabolo col trainer, e via, di nuovo in campo con un po’ di tremarella.

Primi quattro game del quinto tiratissimi, sempre ai vantaggi, con Berrettini che non riesce a sfondare con il servizio, che spesso gli ritorna indietro come una fucilata, e viene provocato sul rovescio con accelerazioni mostruose. È tutta di testa la partita di Matteo che non vuole mollare la presa nonostante il fisico chieda sempre di più il conto e gli spostamenti siano più lenti.

Nel 10° game Alcaraz tiene il sevizio a 0, reagisce benissimo Berretto che, sempre a 0 risponde. Non è finita fino che non è finita. Sul 6-5 30-30 Carlitos sbaglia uno smash e manda Berrettini a match point. Lo spagnolo serve la seconda, la risposta in rete di Matteo lo rimette sui binari. Si va al super tie break. Parte con un mini break di vantaggio Alcaraz che fa correre Matteo di qua e di là, sfiancandolo.

Si torna in parità sul 2-2. Con il pubblico diviso tra la voglia vedere un 18enne alla seconda settimana e l’affetto per Berrettini, fidanzato dell’australiana Tomljanovic. Vincenzo Santopadre, nel box, è una sfinge quando si arriva sul 4-4. Minibreak! 6-4 Berretto. Santopadre riprende le funzioni vitali e si alza in piedi. Altro minibreak di Berrettini che alla fine chiude 10-5 al 5°. Tutta testa.

(Fonte Gazzetta dello Sport)

 

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