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AVELLINO: ECCO I FURBETTI DELLA ASL

Dito medio alle telecamere, passeggiate all’aria aperta, commissioni al supermercato e caffè al bar. Sono i dipendenti dell’Asl di Avellino che nonostante avessero scoperto di essere indagati, hanno continuato a delinquere. I furbetti del cartellino, sono stati scoperti e denunciati dagli agenti della squadra Mobile di Avellino su delega della Procura di Avellino, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Badge Malati”.

Ieri mattina, sono state eseguite ventuno misure cautelari (più di un terzo sono medici) di interdizione dai pubblici uffici nei confronti di dipendenti dell’Asl di via degli Imbimbo, ma altre venti persone sono indagate nell’inchiesta della procura avellinese. Un sistema criminoso collaudato con la connivenza di medici e dipendenti diligenti. A questo proposito, abbiamo voluto ascoltare il parere di chi ha condotto in prima persona le indagini, che hanno portato poi a scovare i furbetti del cartellino, vale a dire il questore di Avellino, Maurizio Ficarra.
Un indagato ha voluto provocare lo Stato con un gesto di sfida, una volta accortosi delle telecamere… Cosa significa per lei tutto ciò?

«Credo sia semplicemnte un atteggiamento fastidioso, proprio di chi si burla dello Stato e che ora è indagato, e che rientra nella ocsiddetta categoria deli insospettabili”.

Signor Questore, quanto è stato difficile operare in questa indagine?

E’ stato difficile operare in un ambito della società medio borghese. E’ più facile indagare uno spacciatore, che persone appartenenti ai piani alti della società».

L’impegno dei suoi uomini è tangibile ed evidente…

“Noi abbiamo detto sempre che i cittadini devono fidarsi nelle Istituzioni e ce la stiamo mettendo tutta”.

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