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Boom di scuole occupate in Italia

Come ogni anno, nell’ultima decade di novembre, si avviano le occupazioni di buona parte degli istituti superiori italiani. Mobilitazioni che  si registrano da Bologna a Firenze, Torino, Vicenza, Rieti, Messina, Napoli, Palermo… insomma, l’idea della “scuola occupata” dilaga da Nord a Sud. Al centro della mobilitazione degli studenti il Piano ‘Buona Scuola’, il Jobs Act e lo sciopero generale del 12 dicembre che paralizzerà l’intero Paese.

Ma, anche in questi casi, ci sono “mosche bianche” rappresentate da istituti e studenti che dicono no all’occupazione, fagocitati dalla tenacia e dallo spirito d’iniziativa dei docenti e dirigenti scolastici.

Uno di questi è l’Istituto Don Geremia Piscopo di Arzano, la periferia Nord di Napoli, spesso al centro di episodi non sempre positivi. Il Dirigente Scolastico, Carmela Ferrara, ai microfoni della trasmissione radiofonica di Samuele Ciambriello “Dentro i fatti” ha raccontato come è riuscita nell’intento di non tener occupata la sua scuola. Ci è riuscita grazie ad un gruppo di ragazzi  che hanno creato una progettualità insieme a lei e ai docenti, per fare in modo che la scuola, in quanto ricchezza non diventi bagaglio della delinquenza esterna. Ci siamo chiusi a riccio – ha dichiarato la Preside – per far sì che la nostra scuola sia veramente nostra. Spesso i ragazzi non si rendono conto che l’occupazione non è assolutamente una giornata di festa o di baldoria ma un momento di disagio soprattutto per la loro formazione e per il loro futuro.

Da non sottovalutare l’impegno delle istituzioni, spesso carente nei confronti della scuola. Le scuole  –  ha commentato la Preside Ferrara – necessitano di una maggiore attenzione generale, non vanno lasciate da sole. A tal proposito, anche in queste piccole cose, serve pazienza, vanno trovate forze capacità. Purtroppo, non abbiamo appoggio da parte delle istituzioni, anche dal punto di vista economico.

Per far sì che i ragazzi non finiscano nella rete generale dell’occupazione, che da anni appresenta un trend pre-natalizio, l’Istituto Don Geremia Piscopo, per volere della Dirigente scolastica e del corpo docenti, ha attivato un vero e proprio percorso di attività formative, didattiche ed educative, nonché di supporto nelle discipline in cui alcuni studenti sono più carenti. I ragazzi con problematiche particolari  – continua la Dirigente Scolastica – hanno più libertà di lavorare nei laboratori con la manualità. Nel periodo dell’occupazione spesso gli studenti diventano merce per l’esterno e in questi momenti delicati si possono insinuare all’interno della scuola meccanismi deleteri: noi in questo modo abbiamo difeso la nostra scuola e salvaguardato i nostri studenti.

Dall’occupazione alla dispersione scolastica, all’abbandono della carriera universitaria. Molti giovani decidono di fermarsi e di non iscriversi all’Università, nonostante l’ampia offerta formativa dei nostri Atenei.  Una buona alternativa per chi ha voglia di continuare gli studi e non ha tempo di seguire corsi e laboratori “fisicamente”, è l’Università telematica. La pensa così Raffaele Auriemma, giornalista e Docente alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso. Nella nostra Università – ha  commentato – stiamo individuando delle aree per poi istituire corsi affinché i giovani si appassionino a settori come lo sport o altre discipline conosciute pocoTutti si stanno adeguando all’insegnamento telematico, che permette anche a chi volveva abbandonare gli studi, di proseguire in modo più libero, perché i corsi e-learning raggiungono lo studente ovunque

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