Cultura

Cento modi di dire Napoli

Cento parole per dire Napoli. Era questo il diktat a cui hanno dovuto rifarsi gli altrettanti autori che hanno confezionato la raccolta “Napoli in cento parole”, presentata ieri al pubblico, all’Università Suor Orsola Benincasa.

A fare gli onori di casa, nella splendida cornice della “Sala degli Angeli”, è stata la responsabile del progetto, Vincenza Alfano. Il volume, edito dalla Giulio Perrone Editore, è stato accolto da un’incredibile folla che ha, in pochi istanti, gremito la sala, finendo per lasciare in piedi molti curiosi accorsi per l’occasione.

“Sono felicissima di vedere tanta gente. In questi giorni abbiamo sentito di file interminabili fuori gli Apple Store per l’acquisto dell’iPhone6, ed oggi, addirittura, non sono bastate le centinaia di sedie di questa stanza. È una chiara dimostrazione di come la cultura non sia passata di moda”.

All’evento erano presenti quasi tutti gli autori – scrittori, attori, giornalisti, accademici o anche semplici professionisti della società civile – che hanno partecipato al progetto, tra cui nomi importanti quali Maurizio De Giovanni, Michele Serio, Pino Imperatore, Donatella Trotta.

“Napoli ha bisogno di eventi come questo. – sottolinea, ancora, Vincenza Alfano – L’entusiasmo di questi cento napoletani va controcorrente rispetto alla triste crisi in cui sono cadute le nostre librerie storiche, costrette alla chiusura l’una dopo l’altra. Progetti del genere, unitamente a quelli come la promozione della prima libreria ad azionariato popolare “Io Ci Sto”, nata al Vomero, danno ancora speranza a chi vuole emozionare attraverso la scrittura e a chi, dall’altra parte, ama essere coinvolto dalla lettura di un buon libro. Anche in città come Roma o Milano, l’idea di raccontarsi in cento parole si sta portando avanti, ma Napoli ha bruciato tutti sul tempo”.

Divertenti, ironici e anche pungenti gli interventi di Maurizio De Giovanni e Michele Serio, il tutto corredato dagli intervalli musicali curati dal cantautore Lino Blandizzi.

Una riuscitissima manifestazione, quindi, a cui ne seguiranno delle altre, oltre il lancio in libreria previsto per la metà del mese di ottobre. Il tutto sulla scia delle parole di promozione dell’evento:

– Napoli. Ci hanno provato da secoli gli scrittori di ogni tempo a raccontarla in narrazioni brevi o lunghe, poesie, canzoni. Non ci sono parole efficaci a disegnare l’immagine di una città che evade da ogni schema, mutevole, ambigua, santa, meretrice, nobile, misera, alta, bassa. Ma ci sono più di cento voci in questo libro che l’hanno descritta in cento parole.

Storie che hanno dato vita alla sua storia, ai suoi luoghi, ai suoi miti e alle sue leggende. Storie di personaggi mitici e reali che l’hanno abitata. Storie ambientate tra vie, vicoli e palazzi, collina e lungomare, centro e periferie. Storie di chi è andato via, di chi è tornato, di chi è rimasto. Storie brevissime, istantanee di una città unica, declinate in tutte le forme possibili. Napoli: tutto quello che c’è, è stato descritto nel libro. Tutto quello che manca è stato inventato o cercato. Al limite del sogno. –

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