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Ciambriello: “ Una società che giudica un minore e dopo averlo giudicato lo mette in carcere è una società malata che sta giudicando se stessa e la propria malattia.”

Questo uno dei tanti spunti di riflessione del Garante dei diritti dei detenuti Samuele Ciambriello, nel convegno tenutosi quest’oggi alla Giunta Regionale della Campania con sede al Centro Direzionale di Napoli, organizzato e promosso dallo stesso Ciambriello.
Il convegno “ Liberare i Minori e renderli Adulti e Responsabili”  ha visto protagonisiti figure di rilievo come Chiara Marciani, Assessore alle Pari opportunità e Formazione della Regione Campania, Patrizia Esposito, Presidente del tribunale dei Minori di Napoli, Maria De Luzemberger, Procuratore della Repubblica per Minori di Napoli, Isaia Sales, Docente universitario, Piero Avallone, Presidente del tribunale dei Minorenni di Salerno e molti altri con la chiusura di Maria Gemmabella, Direttrice del Centro per la Giustizia Minorile della Campania.
Ciambriello ha dichiarato: “ Occorre selezionarli questi minori, non fare di ogni erba un fascio : ci sono quelli che evadono l’obbligo scolastico, quelli che vivono un disagio, che vivono conflitti in famiglia, che vivono un sottosviluppo economico, un vuoto culturale, di diritti negati, di politiche deboli. A questi ragazzi più attori sociali possono aiutarli a percepirsi come persone in grado di mettersi in gioco, reinventarsi, ritrovarsi. In questi quartieri la malavita può essere una risposta sociale, che propone altri modelli e delle vie d’uscita. Non è automatico, per fortuna, questo passaggio. Ecco allora la responsabilità generale di più attori, soprattutto della politica, ecco la prevenzione, oltre ogni limite, ecco le risorse da impiegare per abbattere povertà e diseguaglianze, ecco l’impiego di docenti ed operatori di strada, di volontari e parrocchie, per “raccattare” e raggiungere questi adolescenti a metà. 
Quando parlo di responsabilità, penso a quella dei genitori, facendoli diventare responsabili dei figli e di un territorio unito contro il rischio di disagio e devianza. 
Per creare, in rete e insieme, un futuro di responsabilità e fare comunità” 
Un messaggio chiaro di Ciambriello, considerato che in Italia ci sono 17 Istituti per Minori, due dei quali in Campania , Airola con 33 presenze  e Nisida con 66, per un Totale  di  quasi 100 minori ( dai 14 ai 25 anni), senza dimenticare che, in convenzione con il dipartimento di Giustizia Minorile, ci sono 45 Comunità con circa 147 presenze, di cui i minori in messa alla prova intorno ai 450, in affidamento al lavoro, ex art. 47, intorno ad una ventina.
All’incontro  hanno partecipato operatori del settore, associazioni, assistenti sociali e responsabili di comunità.

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