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CLEMENTE MASTELLA, VIENE ASSOLTO, DOPO NOVE ANNI DALL’ACCUSA DI PRESUNTI ILLECITI NELLE NOMINE ALLE ASL E IN ALTRI SETTORI PUBBLICI. E’ STATA ASSOLTA ANCHE LA MOGLIE, EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA

Clemente Mastella e’ stato assolto nel processo per presunti illeciti nelle nomine alle Asl e in altri settori pubblici. La sentenza è stata emessa dalla quarta sezione del Tribunale di Napoli. Il sindaco di Benevento che all’epoca dei fatti ricopriva la carica di ministro della Giustizia e leader dell’Udeur era accusato in particolare di “induzione indebita a dare o promettere utilità”. In seguito all’avviso di garanzia emesso nel gennaio del 2008 Mastella si dimise e ritirò il suo appoggio al governo Prodi circostanza che contribuì alla caduta dell’esecutivo.”È una riparazione a dieci anni di sofferenze  perchè è una vicenda che ha toccato tutta la mia famiglia.Non auguriamo a nessuno quello che è successo a noi. Ricordo quello che mi disse Andreotti: a me hanno risparmiato la famiglia, a te neppure quella“.  Così commenta Mastella,  mentre  all’epoca dei fatti il pm Ida Frongillo aveva comunque chiesto per l’ex ministro la condanna a due anni e otto mesi, modificando l’originaria imputazione di tentata concussione in indebita induzione. Al tempo stesso aveva sollecitato invece la prescrizione per Sandra Lonardo. Una indagine che coinvolse anche la moglie del leader Udeur, Alessandra Lonardo, all’epoca presidente del consiglio regionale della Campania. Secondo l’accusa, Mastella avrebbe imposto al Governatore la nomina di una persona da lui segnalata a commissario di una Asl, minacciando in caso di rifiuto di ritirare due assessori Udeur dalla Giunta.  Si sarebbe trattato di normali accordi politici, mentre  il Tribunale ha ritenuto invece che si sarebbe potuto configurare un abuso di ufficio, concludendo comunque che il fatto attribuito a Mastella non costituisce reato. Il tribunale ha assolto con formula ampia anche la moglie di Mastella, nonché i due ex assessori regionali dell’Udeur Nicola Ferraro e Andrea Abbamonte e l’ingegnere Carlo Camilleri, consuocero dell’ex ministro della Giustizia.

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