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Coronavirus a Napoli, le scuse dei cittadini: dal colloquio di lavoro a chi vuole “far pace con la fidanzata”

In ogni turno di servizio la polizia di Napoli riesce a controllare anche 80 persone per verificare il rispetto delle misure anti coronavirus. Molti hanno validi motivi per spostarsi, altri un po’ meno. C’è chi porta il cane a fare i bisogni in una zona molto distante da casa oppure chi dice che sta andando a fare un colloquio di lavoro.

“C’è anche chi deve far pace con la fidanzata, spiega in collegamento con “Mattino Cinque”, la dottoressa Francesca Fava, primo dirigente della polizia di Stato. L’agente, che parla da uno dei posti di blocco allestiti a Napoli, riferisce di motivazioni false o di “dichiarazioni abbastanza banali”, presentate a volte anche in maniera spontanea. “Ne abbiamo collezionate tante di scuse pretestuose fornite dai cittadini che, a tutti costi, vogliono stare in strada“, conclude l’agente

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