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COSTRUIRE IL PD, PARTIRE DAL MEZZOGIORNO. COZZOLINO: “EUROPA DEL NORD E DEL SUD”

“Costruire il PD, partire dal Mezzogiorno”: questo il tema della prima assemblea di “Rifare l’Italia”- Campania  che si è svolta ieri presso il Teatro Sannazaro di Napoli.

Una platea numerosa e attenta  non è mancata ad un appuntamento importante per il PD campano e nazionale, che ha deciso di mettersi in discussione per rinnovare la propria classe dirigente .

valente“La vittoria di Vincenzo de Luca costituisce un forte segnale di speranza – ha dichiarato Valeria Valente, coordinatore di rifare L’Italia”, ed ha auspicato, introducendo i lavori del convegno, che il Pd acquisisca nuovamente la propria autorevolezza supportando Vincenzo de Luca  nel suo mandato di neo-presidente della regione Campania.

Innumerevoli i relatori presenti in sala, provenienti dalle diverse aree della Campania, che hanno fornito la loro testimonianza di esperienze sul territorio.

Fausto Pepe, sindaco di Benevento, mostrandosi particolarmente ottimista per l’operato del nuovo presidente della Regione, ha dichiarato: “In Campania sono presenti 551 comuni: si renderà necessaria, ovviamente una spending review per ottimizzare le risorse. Sarebbe opportuno, pertanto attuare una legge regionale che crei sinergie, coordinamento tra i diversi comuni.

Un altro limite della Campania è l’alta velocità dei treni che dovrebbe essere garantita ovunque”.

Michele Tufano, capogruppo del PD di Pomigliano D’arco, si è invece interrogato sul perché, a soli 8 anni dalla nascita del PD, si renda necessario riformare tale partito: “Un partito che non dovrebbe essere semplicemente accanto agli ultimi, alle fasce più deboli – ha dichiarato – ma costituito da tali fasce di popolazione”.

Combattere le povertà, le ingiustizie sociali, creare nuove opportunità di lavoro, riformare le scuole, e soprattutto smettere di ignorare le guerre: queste le priorità del Pd. Serve, inoltre, un partito solido per contrastare le mafie e la criminalità organizzata: non c’è più posto per la paura”.

Convegno Pd Teatro Sannazaro 1Franco De Michele (Rifare l’Italia Caserta ed ex capo del gruppo PD Caserta) ha dichiarato: “Vengo da una terra difficile, ma queste difficoltà stanno diventando drammatiche. La sanità è squassata da vicende giudiziarie gravissime, inoltre Caserta, come Benevento, è tagliata fuori dall’alta velocità.

Non c’è più spazio per la timidezza – ha aggiunto – forte e chiara deve essere la presa di posizione del Pd,  e Rifare L’Italia  deve essere una voce forte del partito in vista dei prossimi appuntamenti elettorali che interesseranno Napoli e Caserta tra poco più di un anno”.

L’onorevole Andrea Cozzolino ha, invece, sottolineato il suo punto di vista da parlamentare: “Le vicende che hanno coinvolto la Grecia nelle due ultime settimane hanno evidenziato un’inconfutabile realtà: ci troviamo dinanzi ad un’Europa a due velocità: L’Europa del Nord e quella del sud, che non è di certo capitanata dall’Italia, ma dalla Francia. La leadership tedesca è, inoltre, evidente”.

Le riforme proposte da Renzi sono purtroppo inattuabili ed il Mezzogiorno, purtroppo vive un momento di criticità.

Pertanto, se l’Italia non saprà mettere in campo adeguate politiche per il Mezzogiorno, le forze progressiste ne usciranno sconfitte.

Ritengo, quindi, che tre debbano essere le misure impellenti che il governo attuale dovrà intraprendere: 1) misure urgenti contro la povertà, affinchè il movimento 5 stelle non si faccia unico portavoce dei più deboli; 2) istituire cabine di regia sui fondi comunitari ed attuare leggi di riqualificazione urbana per le intere aree del sud; 3) Infine, la questione morale deve essere risolta attraverso codici deontologici che siano più evoluti della legge Severino.

Quanto al rapporto con il neopresidente della Regione Campania Vincenzo de Luca e all’operato della nuova squadra regionale, ha auspicato che ci sia un dialogo con forze esterne al partito e, infine, non ha escluso l’eventualità di nuove primarie. “Si rende necessario – ha concluso – un nuovo impianto programmatico politico e soprattutto una riflessione seria su Napoli ed il suo futuro: spero che rifare l’Italia sia utile a ciò”.

Antonio Marciano, consigliere regionale del Pd, ha sottolineato, invece la necessità di tutelare i diritti fondamentali dei più deboli: “Lavoro, sviluppo sociale e conoscenza sono priorità che il Pd deve affrontare”. Ha , inoltre sottolineato due punti dolenti della Campania: l’alto tasso di dispersione scolastica denunciata da Save the children e la deindustrializzazione che ha contribuito a generare disoccupazione.

Il ministro della giustizia Andrea Orlando, invece, si è detto soddisfatto della riforma sul codice degli appalti con la quale. Ha dichiarato, “abbiamo dato una fattiva risposta alla criminalità organizzata”.

Ha auspicato, inoltre una riduzione della pressione fiscale per implementare la crescita, resa possibile, da un intervento fattivo del settore pubblico: “Ripensare ad investimenti con alto valore tecnologico è ciò che oggi è necessario. Non accetto la comparazione tra Grecia ed il Mezzogiorno d’Italia. Napoli è stata una capitale del sud, e l’Italia è piena di risorse”.

Ha, infine, deplorato l’assenza di partecipazione democratica nel Pd ed il particolarismo degli interessi dei burocrati di partito.

Tornando a Napoli, ha dichiarato: “Il dramma di Napoli è il divorzio tra politica e sapere“, e, ancora “L’alternativa al sindaco De Magistris è possibile con un progetto valido per la nostra città e non certo guardando a pezzi elitari della borghesia napoletana”. Infine ha dichiarato che la sfida del porto di Napoli non è del tutto persa. Guardare all’internazionalizzazione per non restare indietro è un imperativo per Napoli, chiamata  a  “selezionare la nuova  classe politica non solo per il serbatoio dei voti, ma soprattutto in base alle idee”. Ottimista Matteo Orfini che concludendo  il convegno ha dichiarato: “Finalmente la politica entra a gamba tesa nell’amministrazione del paese. Il cambiamento in Italia è auspicabile”, ma avverte che “Le riforme non possono essere delegate solo a Renzi: è il momento opportuno di rinnovare la classe dirigente del partito”.

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